Annali dell'Islam

2d. a. H.
|§ 820, 821.
tormentava con insistenti richieste di disposizioni legislative. L'iuar invece 23. a. H.
non gli diede requie, perchè con la mente fisa nell'avvenii-e. voleva, sotto '"r^o'mo^ed^irso
la veste di provvedimenti utili alla comunità, prendere opportune dispt)- vrano: sintesi
sizioni d'ordine sociale perchè la nuova società tosse pronta nt-ll'ora di'Ua
crisi fatale.
Alcune tradizioni, nelle quali si narra d'una discussione tra abu Bakr
.'d L'mar, ed in cui si fa parteggiare il Profeta con abù Bakr contro
limar, seppure piene di caratteri tendenziosi, debbono sicuramente sca-
turire da qualche memoria concreta d"un incidente storico, in cui, in
modo" palese a tutti. Maometto mostrò la sua preferenza per abù Bakr.
È indubitato che il Profeta talvolta trovò Umar aggressivo, importuno ed
incomodo, sebbene riconoscesse le sue altissime qualità, e si vales.sc dei
suoi ]ireziosi suggerimenti e dei suoi continui ed impareggiabili servizi.
Addetto sempre alla persona di Maometto, seguendolo passo passo
in tutti i suoi atti, testimonio oculare di molte retroscene segrete di
eventi pubblici, compagno indivisibile in tutte le vicende più memorande
della maravigliosa esistenza del Profeta, quale dominatore politico e rifor-
matore sociale e religioso, Xmar potè acquistare una conoscenza pratica di
uomini e di cose come nessun altro, tranne abù Bakr, e così spianarsi la via
al potere. Egli crebbe e si adattò alla società islamica di Madìnah in modo
tale da immedesimarsi quasi del tutto con essa. Niun altro meglio di lui
conobbe forse Tanimo intimo del Profeta, il suo modo di pensare, di giu-
dicare e di agire: quindi ninno meglio di lui comprese che cosa fosse
r Isiàm per il Profeta, che cosa questi volesse farne e come valersi del
novissimo congegno quale istnamento di dominio politico. Era dunque na-
turale, dato il carattere di 'Umar, dato il suo ingegno e la parte presa
alla formazione dell'Islam come istituzione sociale e come organizzazione
jKìlitica, che 'Umar non potesse mai concepire lo Stato islamico domi-
nato, dopo il Profeta, da altri tranne che da sé stesso, o almeno da chi
avesse avuto con lui il più perfetto e completo accordo e la massima di-
mestichezza.
Nota 1. — I particolari da noi riferiti in altro luogo 11. a. H., § 24' sul rontcgiio di 'ITmar
appena si sparae in Madinah la prima notìzia della morte del Profeta, se hanno un fondo di verità,
lappresentano forse un abile tentativo, concordato probabilmente in anticipazione, fra i due più attivi
membri del triumvirato, per allontanare da essi, da 'T'mar specialmente, il sospetto di aver previsto il
luttuoso evento, e tutto disposto per il da farsi.
§ 821. — Dall' in.sieme di tante circostanze non è da maravigliarsi .se
Umar venne così necessariamente al concetto che. quando il Profeta avesse
a morire, gli competeva quasi di diritto quella posiziono dominante nello
477.
della sua vita e
del suo califfato.)