Annali dell'Islam

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23. a. H. opportuno per l'assedio di Cesarea, e, dopo aver appaiintomento appianato
III CaliHo Umar:
l'uomo ed II so-
''' difficoltà maggiori, fece ritorno a Madinali.
vrano: sintesi La tregua ottenuta mercè l'intervento diretto e personale di 'Umar
della sua vita e
del suo califfato
fu di breve durata, perchè nell'anno seguente egli si accinse a ritornare
in Siria ed avrebbe messo in atto il suo proposito, se due circostanze impreviste
non fossero venute a sconvolgere non solo i piani del Califfo, ma
anche quelli di coloro che gli creavano tutte le difficoltà.
Il primo inatteso correttore e turbatore fu il terribile flagello della
peste che, scoppiata verso la fine del 17. H., si diffuse in Siria durante
il 18. H. e sterminò le schiere dei conquistatori, mietendo vittime tanto
negli infimi ranghi quanto tra i capitani (cfr. 18. a. H., §§ 47 e segg.).
Così morirono: abù 'Ubaydah, Yazìd b. abì Sufyàn, Surahbil b. Hasanah
ed altri minori, lasciando due soli uomini eminenti a contestarsi il primato
in Siria, Mu'àwiyah b. abi Sufyàn ed 'Amr b. al-'As. Il Califfo, per le note
i-agioni politiche di riguardo verso i Qurays ed in particolare verso gli
Umayyah, non esitò di conferire la carica più elevata all'astuto Umayyade
e non si curò del dispetto che di ciò sentì l'ambiziosissimo 'Amr b. al-'As.
Quest'ultimo era stato senza dubbio uno degli spiriti irrequieti che
avevano suscitato maggiori complicazioni nell'arruffata matassa di conflitti
personali intralcianti l'amministrazione araba in Siria. Amr aveva avuto
anni prima un conflitto personale con abù 'Uba^^dah, appunto per ragioni
di comando militare e tra i due uomini non regnava buon sangue. 'Amr
b. al-'As era anche geloso del predominio umayyade nei sentimenti del
Califfo, e se ammettiamo che, come è probabile, agli Umayyah non gar-
basse la nomina di abù 'Ubaydah alla vigilia del Yarmùk. vediamo quante
complicazioni dovevano esistere prima della peste e quali effetti questa
producesse anche nel campo morale.
La peste, sopprimendo tutti i principali contendenti tranne due, sem-
plificò singolarmente lo stato di cose, riducendo il dissidio a due sole
persone di ineguale influenza. La nomina di Mu'àwiyah alla carica più alta
in Siria, e l'appoggio morale della grande stirpe umayyade posero 'Amr
b. al-'As in una condizione di palese inferiorità e di impotenza, che egli fu
pronto a riconoscere. Allora, da uomo di genio e di felici ardimenti, trovò
la migliore e più radicale soluzione della incresciosa controversia: con atto
di vera insubordinazione, e agendo contrariamente agli ordinilo alla vo-
lontà del Califfo, riunì ima schiera di volontari, abbandonò la Palestina e
si slanciò alla conquista dell' Egitto (cfr. 18. a. H.. §§ 160, 176 e segg.).
Il primo sentimento di 'Umar fu senza dubbio di sdegno, perchè l'atto
di Amr rivelava quanto fosse ancora poco rispettata l'autorità del Califfo,
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