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Annali dell'Islam

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9$ ^«>, 9«. 23. a. H.<br />

23. a. H. Nota l. — ITirlmilz iimi i)in'> esHore conaidprnto coiiip un nome proprio, ma r^me un titolo an-<br />

|IRAQ-FARIS. - iiiriso h qualche speciale l'unzione: liirbad, in persiano significa prete, e nel presente caso abt>iamo<br />

Seconda presa di r.rsp un sBcerdote della religione Magica, che trattò i patti della resa con il generale arabo (cfr. § 31;.<br />

dr'utakhrl"'" § 36. — (.Sayf h. Umar). Sàriyah b. Zunaym al-Diali (sic: Duali) pe-<br />

uetiù aiuiregli, corno abbiamo visto in un paragrafo precedente (confron-<br />

tisi § 'ò4), alla testa di schiere arabe nella provincia del Fàris; egli si volse<br />

contro le due città di Fasà e di Daràbgird. Superando tutte le dittic(jltà<br />

che gli si presentarono innanzi, arrivò tino al sito, ove erano riunite tutte<br />

le forze dei Persiani, in accampamento fortificato, al quale Sàriyah pose<br />

assedio, i Persiani stretti davvicino, si volsero per soccorso alle bellicose<br />

tribù di montanari Kurdi, che vivevano nelle vicine regioni montuose. 1<br />

Kurdi. rispondendo prontamente all'appello, si riunirono in numero tanto<br />

grande e assalirono i Musulmani di sorpresa e con tanto impeto, che le<br />

schiere comandate da Sàriyah si trovarono in imminente pericolo di restar<br />

sopraffatte. Per fortuna, vista la gravità del pericolo, Sàrijah ebbe l'idea<br />

felice di ordinare ai suoi di ritirarsi addosso ad un monte lì vicino, donde<br />

potè, con le spalle validamente protette, riprendere la battaglia e finalmente<br />

fugare tutti gli avversari.<br />

Esiste la tradizione che, mentre si combatteva sui monti della Persia<br />

con l'accanimento della disperazione, il Califfo 'limar si trovasse nella<br />

moschea di Madinah, dirigendo la funzione religiosa del venerdì ed avesse<br />

una visione, che gii permise di vedere chiaramente la situazione pres-<br />

soché disperata delle sue schiere. 'Umar intuì che il ritii'o sul monte era<br />

l'unica via di salvamento da certo disastro, e si mise a gridare: « Ya<br />

Sàriyah! al-gabala! al-gabala! », ossia: « Il monte! il monte! ». La<br />

voce del Califfo fu mu'acolosamente udita da SàrÌ3ah in Persia, e il con-<br />

siglio prontamente eseguito salvò l'esercito da distruzione sicura (').<br />

I Musulmani riuscirono dunque completamente vittoriosi e nelle loro<br />

mani cadde un copioso bottino, nel quale fi-a le altre cose era anche una<br />

grande cassetta piena di pietre preziose (cfr. § 33). Su proposta di alcuni, le<br />

schiere vincitrici accolsero favorevolmente l' idea di offrire la cassetta in<br />

dono al Califfo e di mandarla in Madinah con un ambasciatore speciale<br />

latore della notizia della vittoria. Secondo la consuetudine, il messo ebbe<br />

l'ordine di sopperire alle spese di viaggio prelevando una parte della<br />

roba che doveva portare al Califfo. Il messo partì, passò per al-Basrah, e<br />

giunse a Madinah, ove trovò il Califfo Umar occupato a dare un festino<br />

ad una quantità di gente povera, e a soi-vegliare l'andamento d' ogni cosa,<br />

reggendo un bastone in mano. Il messo accompagnò quindi Umar fino<br />

in casa, ed assistè alla sua modestissima cena, composta di pane, olio e<br />

sale grossolano. Terminato il pasto frugale, Umar invitò il messo ad av-<br />

2*5.

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