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Annali dell'Islam

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23. a. H.<br />

|Le condizioni fi-<br />

scali delle Pro-<br />

vincieconquista- tea! principio del<br />

dominio arabo,<br />

e in particolare<br />

sotto il regno di<br />

'Umar.i<br />

$$ 7&S, 734.<br />

23. a. H.<br />

La maggior parte di tali canali costruiti inilla liabilonide per opera<br />

•ledi Arabi furono non già nuovi corsi d'acqua, ma riapertura di canali<br />

antichissimi, di origine fors'anche babilonese, abbandonati per l'accunni-<br />

larsi delle melme che avevano otturato il corso delle acque.<br />

Regnante 'Umar mancò il tempo di compiere grandi lavori di bonifica<br />

idraulica, ma alcuni furono sicuramente incominciati. Dalla fondazione di<br />

al-Basrali e di al-Kufah nel 17. H. alla morte di 'Umar corrono appena<br />

sei anni, gli ultimi tre dei quali furono fruttuosamente occupati dall'in-<br />

vasione dell'altipiano iranico (battaglia di Nihàwand, ecc.), e dalla con-<br />

ci uista dell'Egitto.<br />

Nota 1. — Si legga il libro assai interessante uscito ultimamente: EUswortii Huntiugdou.<br />

l'alesline and ils iramformation, London, 1911, un lavoro in cui a pag. 2-t9 e segg., si tratta con grande<br />

ampiezza la trasformazione della Palestina da un paese ricco e fertile in una regione sempre più aridii<br />

e spopolata.<br />

g 734. — È chiaro dunque che lo Stato musulmano poteva fare con-<br />

t:essioni .soltanto di terre demaniali, ma fra queste poteva scegliere libe-<br />

ramente quelle da concedersi qualunque ne fosse la natura, coltivata o<br />

incolta, perchè non era vincolato a dare terre dell'una piuttosto che quelle<br />

dell'altra categoria. La scelta dipese sempre dagli accordi preventivi tra<br />

il governo ed il concessionario, e come vi erano speculatori che ambivano<br />

il godimento di terreni in pieno rendimento agricolo, così pure esistevano<br />

altri che avendo forti capitali, erano attirati dalla speranza di forti gua-<br />

dagni da ricavarsi bonificando le terre morte. Le concessioni che più tardi<br />

si convenne di chiamare qati'ah dovevano quindi essere fatte solo par-<br />

zialmente con terre morte nel senso più ristretto di terre incolte :<br />

esistono<br />

invece buone ragioni per sostenere, contrariamente a quanto afferma il<br />

Lammens (*), che le concessioni dei Calififi erano costituite per la maggior<br />

parte da terre demaniali già sotto coltura intensiva, ma prive dei loro<br />

proprietari primitivi.<br />

Tra le varie ragioni addurremo, per cominciare, la giurisprudenza isla-<br />

mica sulle terre morte. Questa non poteva esistere ai tempi di 'Umar, ma<br />

appunto dai fatti avvenuti in questo primo periodo e praticamente am-<br />

messi dai contemporanei come legali e leciti, si formò la giurisprudenza<br />

delle terre morte, pigliando, senza dubbio, non pochi suggerimenti dalla<br />

giurisprudenza romana su questo argomento (Chauvin, La constitution<br />

du code Theodosien sur les agri deserti, et le droit Arabe, 1900; Becker.<br />

ZA., voi. XVIII, 308 e segg.; Schmidt, Die occupatio, pag. 40 e segg.).<br />

Durante il califfato di 'Umar avvennero fatti staccati che, ripetuti poi<br />

spessissimo nei tempi posteriori, furono un giorno formulati in legge isla-<br />

416.

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