Annali dell'Islam

23. a. H. debbono essere accolte con le massime cautele, ispirate come sono da seu-
iuo^mo°ed ii"so- timeuti di tempi molto posteriori, che nulla più avevano in comune con le
vrano: sintesi passioni dei primordi dell'Islam. È probabile però che egli sia rimasto assai
deisuocaiiHatol P^^ pagano nell'anima di quanto la tradizione non vorrebbe ammettere.
Non è concepibile che un uomo, anche mutando fede religiosa, si spogli
di tutto il secolare retaggio morale e spirituale in cui è nato, e di cui
è imbevuto. Così non ci sorprende, per esempio, che 'Umar offrisse alla
Ka'bah, ossia a quello che era rimasto di più pagano nell'Isiàm, due mezze
lune d'oro, oggetti del bottino preso ad al-^Madàin nel 16. H. e forse aventi
un qualche segreto significato religioso nei culti pagani della Babilonido
(cfi-. Azraqi, 156, lin. 14-15). Come si vede, l'origine della mezza luna
turca è assai remota. — Egualmente fu facile persuadere 'Umar di non
toccare il tesoro della Ka'bah, sebbene gli oggetti d'oro conservati nella
grotta interna fossero offerte pagane a divinità pagane (Azraqi, 170,
lin. 17-21): nella mente di 'Umar non vi era dunque quel salto, quella
distinzione netta fi'a il paganesimo antico makkano e l' Isiàm. Egli quindi
non esitò di adorare e baciare la Pietra Nera allo stesso modo come
avevan fatto i pagani, né dobbiamo dar peso alle spiegazioni tradizionistiche,
che il Califfo in ciò si contentasse di copiare il Profeta (cfr. Azraqi,
228, lin. 16-20). Anzi risulta dalle tradizioni che Maometto nel compiere
i riti intorno alla Ka'bah in una solenne circostanza, rimanesse sul camelo
e toccasse la pietra soltanto con la punta di un bastone (W a q i d i W e 1 1hausen,
336) ('). 'Umar in molte cose fu e rimale un pagano, per il
quale l' Isiàm fu in realtà una forma epurata e rinvigorita dell'antica fede
makkana. I confini precisi tra le due fedi non fui-ono mai bene avvertiti
per Umar, come non lo furono sempre nemmeno per Maometto. Abbrac-
ciando in vili giudizio complessivo tutta l'opera di '
Umar,
si ha l' impres-
sione che, qualunque fosse V intimo suo sentimento, egli avesse anche spic-
catissimo il senso politico e sociale della religione, perchè acuito da passione
nazionalista ;
ond'egli si servi della religione come istrumento per cementare
le forze arabe, ispirar loro unità e disciplina, e distaccarle nettamente da
tutto ciò che non era arabo.
Ma fu egli veramente, profondamente religioso? Io non credo, e dalle
sue azioni affermo che certo non 111 un infatuato di cose religiose: le ordi-
nanze che egli ispirò al Profeta, suggerendogli il contenuto di varie rive-
lazioni, furono tutte di genere pratico e sociale. Così egli fu ideatore della
chiamata alla preghiera con la voce umana : a lui si attribuisce il ver-
setto che imponeva il velo alle donne: su 'Umar gravano i sospetti che
coniasse alcuni versetti quranici per essere autorizzato a lapidare i forni-
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