Annali dell'Islam

23. a. H. 5 5tj4
Del versetto 5. iu
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hteisti appena passati
cui si -dà ordine
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i mesi sacri del
di perseguitare senza tregua i pò-
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pellegrinaggio, non e il caso di
23. a. h.
[La condizioni fi-
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discutere: l'allusione è ad alcune tribù arabe non ancora islamizzate, col- vincie conquista
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pevoli di qualche grave mancanza verso il Profeta : degli stessi si parla dominio arabo,
nei versetti 3-4. Le allusioni sono molto oscui-e, né la tradizione ci dà alcun « '" particolare
lume: essa ha esteso il senso dei versetti ai pagani di tutto il mondo, ai umar.
quali invece Maometto non ha mai pensato. E persino quelli a cui si allude
delil) vivert' in concordia con alcuni pagani (forse nativi di Makkahj, e il
versetto 8 deplora l'esistenza nella comunità islamica di falsi musulmani,
ossia di Ai-abi rimasti pagani nel cuore.
Non occorre soffermarsi maggiormente su questi particolari d'ordine
-fcoiidario: ritorniamo all'argomento principale.
L'importante dunque per Maometto ora che la «brente del Libro»
pagas.se la gizyah (tributo j : se tale tributo fosse offerto spontaneamente,
oppure cedendo alla forza, era questione che non si era presentata alla
mente del Profeta. 11 testo del Qur'àn senza dubbio implica che l'ammontare •
'Iella gizyah era lasciato all'arbitrio del capo della comunità jnusulmana,
e che questi poteva, volendo, imporre una gizyah più gravosa ai recalci-
tranti ed una più leggera a quanti spontaneamente si sottomettevano.
Siccome nessun altro passo quranico tratta del medesimo argomento, è
evidente che il testo sacro ignora del tutto la distinzione giuridica, che
prese poi un posto si importante nel sistema teorico dell' Isiàm, tra paesi
•' genti che si orano rese a patto (.su Ih*"), e quelli che avevano dovuto,
sottostare interamente alla violenza senza stipulare patto di sorta (an-
vvat'";. (clr. 20. a. H.. §§ 183 e segg., e più avanti §§ 619, 624, ecc., 676,
H77 e segg.). Tale distinzione è sicuramente pòst-qurauica. un prodotto del-
l'esperienza di tempi successivi, quando la logica dei giuristi sistematici
impo.se la necessità di distinguere. I primi Musulmani l'ignorarono del
tutto: la di.stinzione non ha perciò mai alcun valore pratico nello studio
storico e critico delle prime conquiste (cfr. § 609 e, nota).
L" importanza di aver assodata l' inesistenza di siffatto principio infor-
matole nella prima politica conquistatrice degli Arabi, si rileva dalla con-
ijiderazione che, per conseguenza, mutasi radicalmente l'aspetto giuridico di
tutte le prime conquiste e cadono nel vuoto tutte le distinzioni di terre
l>resc rlassalto e teire prese per trattato, che noi troviamo in tante trd-
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