Annali dell'Islam

§§ 5tii, òtj2. 23. a. H.
23. a. H. Bere li e in, lo) che cioè Maometto tollerasse soltanto la Gente del Libro (Ebrei e Cristiani, Ahi al
[Le condizioni fi- Kitàt>)c non i PaRani (Arabi prima e poi di tutti i paesi): i Pagani non potevano sceglierti se non tra
scali delle prò- la conversione e la morie (cfr. §*> 554, 57(1, 577i. Questo concetto prevalse teoricamente solo dopo Maometto,
vlncie conquista- .|unndo dalle memorie dei fatti avvenuti, memorie già molto travisate e contorte, si vollero arl>itraria-
teal principiodel mente dedurre principi generali di condotta del Profeta e dei suoi immmediati successori. In pratica
dominio arabo. poi tale principio non è stato mai rigorosamente applicato nella lunga storia dell'Isiàm, se non a brevi
e in particolare periodi, con lunfjhe intermittenze, e per ragioni speciali in ogni singolo caso. La terra islamica pullula
sotto il regno di ancora di pagani idolatri dal Kan-Su in Cina al Senegal in Africa occidentale.
yrnar.) Not.^ 2. — La larga tolleranza mostrata dal Profeta al Pellegrinaggio degli anni 8. e 9. II., è jiruden-
temente sorvolata dalle fonti musulmane, le quali non amano insistere su questo incidente per essi
oscuro ed enigmatico: non ne tentano nemmeno la spiegazione. Siffatta tolleranza fu probabilmente
anche ispirata dal desiderio di non far cosa spiacevole ai Quraj's: vietare ai Pagani Taccesso al tempio
sarebbe stato diminuire grandemente l'affluenza dei pellegrini e turbare gl'introiti considerevoli