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Annali dell'Islam

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23. a. H. § 387.<br />

A te il mio saluto, o amir, e la mano di Allah benedica questa tua pelle lacerata 23. a. H.<br />

Chiunque cammini o cavalchi le ali di uno struzzo per tentare di raggiungere quanto [NECROLOGIO,<br />

tu hai tatto [sino a] ieri, resterà ^sempre) addietro. óuz- b. Dìràr.<br />

Ci narrò Ahmad b. Abd al-'aziz al-Grawhari, da Umar b. Sabbah, da<br />

Sihàb b. Abbàd, da Muhammad b. Bisr, da Mus'ir, da 'Abd al-malik b.<br />

Umayr, da al-Saqr b. Abdallali, da 'Urwah, da 'A"isah; diceva costei:<br />

Tre giorni prima che limar morisse, i geni ne lamentarono (= predissero)<br />

la line coi versi seguenti :<br />

Forse che dopo [la morte del) l'ucciso di Madinah, a cui la terra è divenuta tene-<br />

brosa, continueranno le membra ad agitarsi sulle gambe i= gli uomini a vivere e a camminare<br />

|V<br />

Allah ricompensi l'ottimo imam, e la mano di Allah benedica questa pelle lacerata.<br />

Chiunque cammini o cavalchi le ali di uno strozzo per tentar di raggiungere quanto<br />

tu hai fatto [sino a] ieri, resterà (sempre; addietro.<br />

Tu hai compiuto [grandi] cose, e hai lasciato indietro delle sventure nel cui viluppo<br />

non sarai lacerato.<br />

Io non avrei mai potuto temere (pensare) che la sua morte avvenisse per mano di un<br />

audace — sabaita (') — dagli occhi azzurri e dalle palpebre divaricate.<br />

Ci narrò Ahmad, da 'Umar b. Sabbah, da Sulaymàn b. Dawùd al-<br />

Hàsimi, da Ibràlum b. Sa'd al-Zuhri, da Ibràhim b. Abd al-rahmàn b.<br />

Abdallah 1). abi Rabi'ah, da umm Kult_hùm bint abj Bakr al-Siddiq : nar-<br />

rava costei che 'A'i.sah le aveva raccontato che 'Umar permise alle mogli<br />

del Profeta di partecipare al pellegrinaggio l'ultima volta che egli vi si<br />

recò. Quando 'Umar parti da al-Hasabah (?) ('), si presentò un uomo ben-<br />

dato, e disse, in modo che io lo sentivo: «Questa è la .sua dimora».<br />

Quindi fece sosta nella dimora di 'Umar ed ecco l'individuo levò la sua<br />

voce e si mise a cantare :<br />

A te il mio saluto, o amir, e la mano di Allah benedica questa tua pelle lacerata<br />

Chiunque corra o cavalchi le ali di uno struzzo per tentar di raggiungere quanto tu<br />

hai operato ieri, resterà superato.<br />

Tu hai compiuto grandi cose, e hai lasciato indietro delle sventure, nel cui viluppo<br />

non sarai lacerato.<br />

Allora, racconta 'À'isah, dissi ad uno dei miei famigliari :<br />

« Sappiatemi<br />

< dire chi è quell' individuo ». Essi andarono, ma non trovarono alcuno<br />

dove egli aveva fatto so.sta. Io cre'do, diceva A-i.sah. che fòsse uno dei<br />

geni. Quando poi Umar fu ucciso, la gente attribuì questi versi ad al-<br />

Sammàkh b. al-Dirar. Cosi nel haditji, ma [il nome di costui] è Guz*<br />

b. al-Uiràr (Aghàni, Vili, 102, lin. 5-26) fT.|.<br />

Cfr. Hammer Litter. Arab., I, 471, n. 204; Ayni, III, 38;<br />

Hamàsah, :tì9.<br />

Nota 1. — Sabaìti furono chiamati i primi musulmani, se sono letteralmente corrette le fonti<br />

che ne fanno menzione — ctr. 8. a. H., §§ 107, 1

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