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Annali dell'Islam

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I ivj, 2ió. 3.. Il*<br />

23. a. H.<br />

Ijj qxi^-a e abiì Musa fu invitato a picsentar.si in Madiiiah jmjc .subire un<br />

IRAQ-ARABIA. - . , . •<br />

. t\ i u i £• i<br />

^ i<br />

Accuse contro inteiTogatorio in presenza del suo accusatore. JJabbah ru chiamato a legabu<br />

Musa al- gg^e Tatto di accusa, e per ogni capo fu richiesto abu Musa di giustitì-<br />

''.<br />

carsi. Egli spiegò che aveva fatto la scelta dei sessanta prigionieri per-<br />

siani mirando ad ottenere per essi un riscatto molto maggiore che pei-<br />

gli altri prigionieri, ma affermò che aveva versato l'importo dei riscatti<br />

a favore della massa comune della spedizione: sostenne poi che le due<br />

misure (qafizànj da lui usate erano di identiche dimensioni e che .si<br />

.serviva di una per le faccende proprie, mentre l'altra era sempre a di-<br />

sposizione dei Musulmani. Nulla osò rispondere, quando fu interrogato sulla<br />

sua condotta con la schiava 'Aqilah, e confessò in questo modo la propria<br />

colpa e la giustezza della accusa. Difese invece vivamente la scelta di<br />

Ziyàd b. Abìhi, e di lui fece i più vivi elogi per abilità e giudizio. Infine<br />

disse che aveva dato mille dirham ad al-Hutayah, perchè temeva le sue<br />

satire: « Gli ho chiuso la bocca con i danari miei, per non essere da lui<br />

ingiuriato ». 'limar si contentò delle risposte e rimandò abù Musa assoltd<br />

ad al-Basrah, ma con l'ordine di mandargli a Madinah la schiava 'Aqilah e<br />

Ziyàd b. Abìhi. La prima ad arrivare in Madìnali fu 'Aqilah, e per ordine<br />

del puritano Califfo, venne rinchiusa in una casa ed ivi detenuta in pu-<br />

nizione per la sua condotta. Ziyàd si presentò anch'egli in Madinah e<br />

andò ad aspettare il Califfo innanzi alla porta, con indosso un semplice<br />

vestito bianco di lino (kattàn). 'Umar lo scrutò da capo a piedi, gli domandò<br />

di che cosa era fatto il suo vestito, perchè in Arabia il lino non<br />

era conosciuto e gli Arabi usavano sempre stoffe di lana. Avuta la risposta,<br />

chiese che valore avesse e Ziyàd menzionò un prezzo molto vile, che 'Umar<br />

riconobbe per vero : domandò<br />

allora che paga ricevesse. « Duemila d i r -<br />

« ham », rispose ZÌ3^àd (ossia all'anno). — «Che cosa facesti della prima<br />

« paga da te incassata? ». — « Comperai la libertà di mia madre ». — « E<br />

«che cosa facesti della seconda paga?». — «Comperai la libertà di mio<br />

« figliastro (rabìb) 'Ubayd ». 'Umar mostrossi sodisfatto ed espresse la sua<br />

approvazione, ma poi volle anche interrogarlo sulla legge di successione o<br />

eredità (farà"id) che richiede, come è noto, una certa conoscenza della<br />

matematica e della contabilità; quindi gli fece anche domande sulle tradi-<br />

zioni (al-sunan) e sul Quràn e trovò che egli era versato in tutti i sog-<br />

getti (faqih): perciò approvò la scelta di abù Musa e confermò Ziyàd nel-<br />

l'ufficio che teneva in al-Basrah (') (Tabari, I, 2710-2713).<br />

Cfi-. Athir, III, 36-37.<br />

Nota 1. — Delle due versioni date da Sayf b. 'Umar, noi abbiamo riassunto quella più ampia,<br />

la quale, benché più ricca in particolari, è probabilmente molto interpolata e ornata. Nella prima ver-<br />

30.

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