Annali dell'Islam

Zó. E. H. g g29.
ilell'auno 15. H. fu allestita la spedizione di al-Qàdiriiyyah sotto Sa'd b. abi 23. a. h
Waqqàs, l' intento di 'Umar non solo t\i di islamizzare e di porre in diretta '"ii?o*mo°ed"ii"sodipendenza
da Madinah il moto espansionista arabo verso la Persia, ma vrano: s(ntesi
anche di offuscare possibilmente le glorie della Sii-ia con quelle in Persia
sotto altri capi. Il piano riuscì perfettamente. Sa'd vinse i Persiani ad al-
Qàdisiyyah, ed espugnò al-Mada-in la capitale stessa dell'impero sassanida,
facendo un immenso bottino che abbagliò la cupida fantasia degli Arabi :
allo stesso tempo abù 'Ubajdah riusciva a farsi un nome con la conquista
della Siria settentrionale dm-ante l'anno 16. H. (cfr. 16. a. H., §§ 269
e segg.). Grazie a tali circostanze non fu difficile ad 'Umar di relegare
gradatamente Khàlid b. al-Walid in un ufficio secondario ed ozioso in Qin-
nasrin e di divenire in tal guisa più realmente ed effettivamente Califfo.
La soppressione di Khàlid b. al-Walìd non avvenne senza qualche
aspro contrasto, di cui un'eco lontana è giunta sino a noi : Khàlid
pro-
testò pubblicamente' con amara fierezza, quando si avvide che era stato
giocato da 'Umar. Se leggiamo bene il senso ascoso delle sue parole (cfi-. 15.
a. H., §§ 41-42), pare che Khàlid non si avvedesse dell'astuta manovra dei
Califfo, se non quando il colpo era riuscito, e non era più possibile reagire,
anche se l'avesse voluto. E però probabile anche che 'Umar temesse e sospet-
tasse in Khàlid propositi ambiziosi che questi forse mai concepì, tutto assorto
nella grande opera di conquista e sinora sodisfatto della .sola ebbrezza che
ispirano i trionfi e la gloria. — Ciò nondimeno la sua immensa popolarità
era un pericolo, contro cui 'Umar fii saggiamente indotto a premunirsi.
Siamo, io credo, nel vero affermando che questo incidente costituisse
una delle maggiori preoccupazioni di 'Umar. Quando potè dirsene liberato,
il Califfo mutò senza indugio il suo programma militare* e per quanto era
possibile volle che cessasse il moto di espansione. Egli voleva assicurare
al principato di Madinah i grandi vantaggi ottenuti, e, geloso per natura,
non voleva che altri Compagni si distinguessero quali capitani vittoriosi
e mettessero nell'ombra il nome e il prestigio del Califfo.
Abbiamo perciò notizia che egli vietasse nuove conquiste (cfr. 16. a. H..
§ 220; 19. a. H., § 15; 20. a. H., § 22; 21. a. H., S 66; 23. a. H., § 19j,
ma contemporaneamente ci consta clie questo ordine — ammesso che
fosse mai esplicitamente dato — non tu ovunque osservato, perchè i capi-
tani fuori della penisola godevano .sempre di una larga autonomia ed agi-
vano spesso e volentieri senza darsi verun ])ensiero né di quanto volesse
il Califfo, né dei piani degli altri colleghi.
Il conquistatore della Babilonide, Sa'd b. aln VVaqqàs, nomi, molh^ e
fiacco, docile istrumento nelle mani del Califfo, si conformò in tutto ai
4W.
della sua vita e
del suo califfato.!