Annali dell'Islam

23. a. H. §§ 782, 783.
cose, di correggere le ultime irregolarità rimaste dopo la conquista tra i
patti conclusi dai vincitori e l'ammontare dello tasse iscritte nei ruoli im-
periali.
In conclusione possiamo dire che anche in Siria ed in Palestina, in
via generale, il governo arabo non modificò nulla di essenziale nell'orga-
namento amministrativa e fi.scale delle due province ed incorporò nel
suo organismo politico tutte le istituzioni burocratiche speciali dell'ammi-
nistrazione bizantina, tanto in ciò che riguardava la vita amministrativa
dei municipi, quanto per l'esigenza delle tasse.
Nota 1. — Possiamo ricordare a questo proposito il cosi detto trattato di Gerusalemme ctr. 17. a. H.,
g§ 1691731 sai quale si è tanto discusso, perchè avente qualche sembiante di autenticità. Forse alcuni
elementi rispecchiano i patti di antichissimi trattati; per esempio, la menzione di gizyah nel senso
g-nerale di tribnto, come è inteso nel Qur-àn e nei documenti più antichi. Nulla però ci autorizza a
ritenere con sicurezza che sia il trattato genuino di Gerusalemme. E, io credo, documento apocrifo di
età posteriore, messo insieme con elementi assai antichi, per rimpinzare e completare la narrazione del
modo come il Calitfo 'Umar sottomise il centro religioso dell'Islam più importante dopo Makkah.
§ 783. — A simili conclusioni dobbiamo arrivare riguardo all'Egitto;
è vero che una grande parte del paese fu conquistato con le armi, ma
d'altra parte noi sappiamo che l'accoi'do finale tii concluso tra Arabi e
Copti e non tra Arabi e Greci. Edotto dall'esperienza di quanto era avve-
nuto in Persia ed in Siria, è probabile che il dominio arabo si affermasse
in Egitto guidato da concetti più chiari e precisi (M per evitare quegli
errori che possono aver commessi nelle altre province conquistate quattro
anni prima. Ai Copti quindi furono concesse le medesime condizioni già
fatte agli abitanti del Sawàd, vale a dii-e s'impose loro di pagare al
tesoro musulmano tutto quello che prima pagavano al tesoro imperiale ed
abbiamo buone ragioni di credere che una delle cause della rivolta in
Alessandria nell'anno 25. H. fu io scontento per la .soppressione di tutti i
privilegi degli Alessandrini (fornitura di cereali, esenzione da imposte, eoe).
I tributi romani si trasformarono senza difficoltà in tributi islamici:
il tributo in cereali che sotto l'impero romano l'Egitto mandava alla ca-
pitale (annona civica), fu avviato invece a Madinah (Bere he m, 48j, dove
"L'raar si costruì magazzini per la conservazione dei generi (Balàdzuri.
216: Su \ ari Husn, I, 90;.
Così pure l'altra istituzione romana delle forniture di vettovaglie alle
guarnigioni [annonae) si mutò negli arzàq delle milizie arabe di occupa-
zione (Ber che m, 48-49).
Cfr. anche Kremer Herrsch., 469: Kremer Culturg, I, 61;
Marquardt. Handbuch der Romischen Althertiimer, II, 224.
Pt-r il termine horreum o magazzino, noi abbiamo nelle fonti arabe la
parola non araba hury. al plurale ahrà-. che significa i granari dove
447.
23. a. H.
Le condizioni fi-
scali delle Provincieconquista-
teal principiodel
dominio arabo,
e in particolare
sotto il regno di
Umar.l