Annali dell'Islam

23. a. H.
[Le condizioni fi-
scali delle Pro-
vincieconquista- te al principio dei
dominio arabo,
e in particolare
sotto il regno di
'Umar-l
§788. 23. a. H.
la \va\ l)ali rli 'Umar .sotto il guveruo di Amr 1). aJ-'As era
(li .sci mndd.
Quando l'autorità (cfr. Becker Beitr., Il, 90-91) di 'Amr h. al-'As
tu consolidata (lett., secondo il testo di Bùlàq: «Quando gli si dichia-
« raroiio fedeli i capi »), egli ordinò la percezione delle imposte dei Copti
.secondo c^iella dei Greci (cioè istituita e praticata dai Greci;, la quale
poggiava su un'equa ripartizione : se una località era coltivata e molti gli
abitanti, si cresceva loro (l'imposta); se gli abitanti oran pochi o il paese-
devastato, si diminuiva. — Si radunavano i notabili (?) di ciascun villaggio,
i preposti e i capi (notai, ufficiali?) della popolazione, ed esaminavano il
gxado di prosperità o decadenza (generale). E se aveano stabilito un accre-
scimento di quota, portavano tale (proposta di accrescimento di) quota
alle kùrali o distretti. Quindi si radunavano essi e i capi dei villaggi,
e ripartivano tale accrescimento secondo l' importanza dei villaggi e la
estensione dei seminati. Poi si radunavano (gli abitanti di) ciascun vil-
laggio con le loro (singole) quote, e assommavano [da una parte] la quota
d'incremento con r(abituale) kharàg di ogni villaggio, e [d'altra parte]
sommavano quanto vi era in esso di terra coltivata. Cominciavano quindi
[il computo]. Toglievano dalla terra i faddàn per le loro chiese, bagni e
barche [faddàn liberi da imposta], e inoltre la somma (dei faddàn adi-
biti) per la d i y à f a h od ospitalità ai Musulmani e il soggiorno del gover-
natore. Ciò fatto, vedevano quanti artieri e lavoranti a mercede vi erano
in ogni villaggio e imponevano loro una quota, secondo le loro fòrze.
Anche se vi erano profughi, imponevano loro la quota secondo le loro
forze : e raramente s' imponeva se non ad adulti o coniugati. Quindi [fatte
queste detrazioni da ambo le parti] vedevano quanto kh a r à g rimanesse
a pagare e lo spartivano fra di loro secondo la terra che avevano. Poi
dividevano questa (cioè la terra, per la stagione seguente) fra chi di loro
•Voleva coltivarla, secondo le sue forze. Se qualcuno non era in grado di
coltivarla e lamentava la sua impotenza, dividevano questa terra che
quegli] non poteva coltivare fra quelli che potevano coltivarla. Se c'era
I
chi ne voleva di più, gli si dava di quella che gì' invalidi non potevan
coltivare.
Se poi soi-geva questione, si divideva per numero, e la divisione si
faceva per qìràt di dinar; ogni dinar 24 qiràt. Perciò è trasmesso
dal Profèta: «Conquisterete una terra ove si nomina il qiràt: «siate
benevoli con il suo popolo». — Per ogni faddàn s'imponeva mezzo
ardabb di frumento e due waybah di orzo, meno per il qurz (frutto)
libero da imposta. Una waybah sono sei mudd.
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