Annali dell'Islam

23. a. H. 5 793_
« restia. Nella tua lettera hai tanto parlato di quanto è imposto di kharàg 23. a. H.
* nella tua terra, che io credevo che sarebbe arrivato senza pressione, ed '^scairdei'ir'pro-
« ebbi speranza che ti destassi e me lo inviassi. Ecco invece che tu mi mandi vincieconquista-
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te al principio del
,1 d* cui tal gran caso e che non sono d accordo con quanto 10 domìnio arabo,
« pensava. Non accetto da te nulla meno di kharàg di quello a cui ora ^ '" particolare
« tenuto r Egitto per lo innanzi. Non so poi che cosa mai nella mia let- Mjm^ar.]
« fera ti abbia spaventato e preoccupato. Se sei sperimentato, capace ed
« ed integro, l' innocenza ti gioverà ; se invece sei scialacquatore e [n a t' ?],
« la cosa va differentemente da quanto tu dici a te stesso. L'anno pas-
« sato lasciai di esaminarti così, sperando che ti destassi e mi inviassi il
«kharàg: e ho capito che l'impedimento a far ciò viene solo dai tuoi
« luogotenenti i quali son luogotenenti di malvagità, si metton d'accordo
« per ingannarti, frodano, e si fanno poi di te un rifugio. Ma io, se Dio
« vuole, ho un rimedio in cui è guarigione per quello che ti domando ;
« e non ti perder d'animo o abù 'Abdallah :
che
.
cioè tu esiga e consegni
« quanto è dovuto. Che il mare j^roduce le perle e la verità risplende. E
* lasciami con le tue scuse : poiché è venuto alla luce quanto era nascosto
«(tutto è ora chiaro!). Salute! ».
Gli rispose 'Amr b. al-'As:
« In nome di Dio clemente, misericordioso.
« Al servo di Dio, Umar Principe dei Credenti, da Amr b. al-'Às.
« Dio ti salvi! Lodo Iddio, non vi è Dio fuori di lui. Mi è giunta la tua
« lettera, o Principe dei Credenti, nella quale mi trovi lento nell' inviare
«il kharàg e nella quale si dice quanto facessero i Faraoni prima di
« me, e quanto ti meravigli per il kharàg sotto il loro governo e il dimi-
« nuire di esso da che venne l'Isiàm. Per la mia vita il kharàg era allora
« maggiore e più abbondante, ma la ten-a era più coltivata ; poiché essi
« [Faraoni], .sebbene fossero infedeli e tii-anni, ponean più cura nel colti-
« vare la ten-a di noi, da che venne l' Isiàm. Hai detto anche che il mare
« dà le perle. Ma io ho tanto munto il paese, che il suo latte non scorre
« più. Hai molto dotto nella tua lettera, mi vi rimproveri acerbamente,
«fai delle allusioni (osservazioni), mi copri di polvere; e io ho capito che
« ciò è per qualche cosa che nascondi senza essere bene informato. Per la
« mia vita, tu hai usato parole aspre e taglienti ; mentre avevi che dire
«di giusto, grave, saldo, efficace, verace. Ma noi abbiamo agito per l'In-
« viato di Dio e i suoi .successori; e lodavamf) sempre Iddio compiendo i
« nostri obblighi e rispettando nei no.stri capi le prerogative che Dio ha
« fatto grandi, considerando ogni cesa differente da ciò turpe, e l'agire se-
« condo essa vergogna. E ciò tu .sai in noi, e prima l'hai riconosciuto (?).
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