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Annali dell'Islam

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23. a. H. 9§ 8U, «12.<br />

scurabile difficoltà cramministrazione. La politica interna dell' impero romano<br />

rivela come uno Stato, pur lasciato in principio nello fitatu quo,<br />

risente poi imprescindibilmente la necessità di unificare ed uniformare tra<br />

le sue varie membra tutto ciò che è passibile di mutamento.<br />

Lo Stato musulmano, seppur ancora semi-barbaro e primitivo di co-<br />

stituzione, aveva già confusamente concetti propri e necessità proprie<br />

istintive di sviluppo: siffatti concetti, e tali tendenze vennero a contatto<br />

con la vita quotidiana, la civiltà, le credenze religiose, e tutte le molte-<br />

plici consuetudini dei popoli vinti, i quali alla lor volta, e profondamente<br />

anche, reagirono in tutti i sensi sui loro padroni meno colti e meno civili.<br />

Cosi fu generato un nuovo complicatissimo processo d'evoluzione sociale,<br />

religiosa e politica, mercè il quale l' Islam cominciò a disarabizzarsi, a<br />

colmare le proprie innumerevoli lacune, ed a prendere caratteristiche più<br />

universali e meno nazionaliste. Come per effetto di tale trasformazione<br />

si modificarono religione, lingua, idee, costumi, insomma tutto ciò che costi-<br />

tuisce la vita di un popolo, cosi pure si modificò l'amministrazione fiscale<br />

ed ebbe principio il processo d' islamizzazione del fisco in conformità del testo<br />

quranico e di quelle sentenze, che più o meno arbitrariamente erano attribuite<br />

al Profeta, ossia in conformità al hadith ed ed alla sunn a h. Una<br />

grande parte di questa evoluzione sarà nostro compito di esporre nelle<br />

annate future, nei momenti in cui la trasformazione interna dello Stato e<br />

della società musulmana venne ed influire sulle vicende politiche.<br />

Nota 1. — (a) fibn Kiaklun). La riscossione delle imposte, il regolamento delle spese pubbliche<br />

e la contabilità presso i primi Musulmani non costituivano alcun aggravio particolare, alcuna carica<br />

speciale. Gli Arabi erano allora nomadi rozzi, senza istiuzione e poco abili nell'arte dello scrivere e dei<br />

calcoli: perciò essi pigliavano, per tenere i loro conti, Ebrei, Cristiani o liberti stranieri e-lio avevano<br />

un certo talento come calcolatori (Khaldun Proleg., Il, 6).<br />

(6) La contabilità dello Stato, durante il dominio Umayj'ade, rimase sempre in mano degli Ebrt-i,<br />

dei Cristiani e dei liberti (Khaldun Proleg., II, 8).<br />

11 Califfo Umar: l'uomo ed il sovrano: sintesi della sua vita e del<br />

suo califfato.<br />

§ 812. — In un paragrafo precedente (§ 520) noi affermammo clii' il<br />

miglior modo di dare un giudizio complessivo sull'opera di 'limar era di<br />

riassumere in ordino di tempo i più sicuri eventi personali della sua l)io-<br />

grafia, perchè sarebbe riuscito più facile e piano seguire e studiare l'uomo<br />

a traverso le varie fasi del suo progresso da semplice o povero cittadino<br />

a sovrano d'un vasto impero, e porgere contemporaneamente un quadro<br />

sintetico del .suo califfato. Questo noi ora tenteremo: dovremo ritornare<br />

qua e là .su argomenti già .studiati in altri passi precedenti, ma .sarà nostra<br />

cura evitare il più che sia possibile inutili lipetizioni; tuttavia alfune<br />

4B6.<br />

59<br />

23. a H.<br />

[Le condizioni fi-<br />

scali delle Provincieconquista-<br />

teal principiodel<br />

dominio arabo,<br />

e in particolare<br />

sotto il regno di<br />

'Umar.l

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