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Annali dell'Islam

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§ 821. 23. a. H.<br />

23. a. H. ,|i non essere eterno, doveva compieiulere come lo statf) insolito di cose<br />

"ruomo°ed 1^50- esistente intorno a lui. quale Inviato speciale di Dio, non poteva su.svrano:<br />

sintesi sistero perennemente. Tutti ì sovrani della terra sono sempre stati tor-<br />

della sua vita e<br />

del suo caiiTfaTO. I<br />

gj^^g^j ^^^ fantasma della successione e di ciò che toccherebbe in sorte<br />

alla loro preziosa eredità. Crii annali dell'Isiàm sono pieni di tali preoc-<br />

cupazioni. Non era forse il retaggio del Piofeta il più prezioso di tutti?<br />

Perchè mai egli meno di tutti vi provvide, trascurando perfino di fare<br />

testamento delle sue cose personali, e lasciando perciò ad abu Bakr aneh"-<br />

un retaggio di liti con i membri della sua famiglia? La sola spiegazione,<br />

lo abbiamo già detto, è nella caratteristica spiccata di Maometto di esser<br />

stato 'talmente assorto nel presente da non poter o voler mai prender in<br />

considerazione un avvenire, in cui egli non esistesse.<br />

Il singolare atteggiamento del Profeta in questo riguardo, fa balenare<br />

il sospetto che Maometto fosse ispirato da un istintivo orrore della morte,<br />

da una ripugnanza irresistibile a provvedervi, e quindi da una profonda<br />

indifferenza per l'avvenire clie non gli sarebbe appartenuto.<br />

Orbene, tali condizioni di fatto chiariscono e giustificano l'iniziativa di<br />

'Umar, la quale veniva con segretezza piena di tatto a supplire alla grave<br />

lacuna nelle istruzioni rivelate nel Qur-àn. Maometto come Profeta era in<br />

una posizione unica, che non poteva rinnovarsi: egli era l'arbitro assoluto di<br />

una successione, e se nulla aveva detto in proposito, nessuno poteva met-<br />

tere innanzi una pretesa alla eredità politica : egli stesso aveva ripetuta-<br />

mente affermato d'esser l'ultimo dei Profeti. Nel primo periodo di propa-<br />

ganda in Makkah Maometto aveva annunziato un cataclisma universale<br />

e la fine del mondo; ma tale soluzione che avrebbe tagliato il nodo gordiano<br />

della successione, rimase poi ignorata e fu del tutto lasciata in disparte nel<br />

periodo madinese. Il diritto alla vita si riaffermò istintivamente, non ap-<br />

pena la fortuna si mutò a tutto vantaggio della nascente comunità, 'limar<br />

infine era di parecchio più giovane del Profeta e, consapevole elio nel<br />

corso naturale degli eventi egli sarebbe sopravvissuto al Maestro, era umancv<br />

e secondo natura che 'Umar prendesse alcuni provvedimenti per la sac-<br />

cessione, che la storia successiva dimostra essere stati di vero beneficio<br />

per tutta la comunità.<br />

Nota 1. — Il Lammens (/,e triumvirat, ecc., pag. 114) vorrebbe che abfi Bakr fosse l'ispiratore,<br />

l'anima di questa iniziativa: le simpatie del dotto Padre sono tutte per il primo Califfo, che egli descrive<br />

come « le plus roué politique » nella cerchia delle persone che circondavano Maometto, e lo considera<br />

«il primo fra tutti i musulmani». Mi riesce difficile accettai-e iutei'amente questa fisionomia di astuto<br />

ed energico politicante in abu Bakr, perchè mi pare che male si adatti a quel poco di autentico che<br />

sappiamo sul primo Califfo, figura annebbiata dalla leggenda, come lo stesso Lammens ammette con<br />

forte corredo di ragioni (1. e, pag. 114-115). 'Umar mi sembra più probabilmente il vero ispiratore e<br />

direttore del «triumvirato»: ma egli era di origine più umile, ed era più giovane di abiì Bakr e inoltre<br />

480.

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