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Annali dell'Islam

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sciate dal Profe-<br />

ta.<br />

23. a. H.<br />

M 634, 536. 23. a. H.<br />

j^ia come .semplici inipiegati, sia come guerrieri per la mia difesa. Forse<br />

da"aheiei8tt questi erano gli argomenti sui quali eransi maggiormente accese le di-<br />

tuzioni fiscali la- discu.s.sioni, e perciò venivano più specialmente ricordati ed autorizzati<br />

nella rivelazione.<br />

Il cenno « a quelli che sono impiegati... » (IX, 60; cti-. § 521, n. 34)<br />

richiede però una breve spiegazione, perchè fa già balenare un certo carat-<br />

tere fiscale nell'opera di alcuni membri della comunità islamica.<br />

§ 535. — Non possiamo nasconderci che le condizioni spesso misere-<br />

voli della cassa particolare del Profeta, perchè costretto a sopperire alle<br />

continue e gravi spese di gueira contro i Qurays, e la necessità .sentita da<br />

Maometto di tormentare i seguaci con richieste incessanti di sussidi pecu-<br />

niari, avevano mutato gradualmente la natura dei doni, diminuendone il<br />

carattere di spontaneità. Risulta che Maometto incoraggiasse assai più il<br />

versamento dii-etto dei doni nelle proprie mani, che non la distribuzione<br />

volontaria, individuale, ai poveri, agli orfani, e via discoireudo. Egli perciò<br />

non si astenne dalle minaccie e persino dalle maledizioni contro quelle<br />

persone che continuavano a fare la carità secondo l'antica maniera. Molti<br />

perciò cominciavano a dare, perchè non osavano rifiutare, ed i doni ogni<br />

giorno perdevano maggiormente il carattere spontaneo di manifestazione<br />

d'un sentimento religioso e divenivano sempre più un obbligo, in cui era<br />

più importante l'entità del dono che l' intenzione.<br />

Non siamo più che a un passo dall' imposta legale obbligatoria ('). Ma il<br />

passo quranico precitato (IX, 58-60) allude anche ad un altro fatto, in cui<br />

il carattere di tassa era già più chiaramente delineato.<br />

Nel periodo in cui la zakàt incominciava a considerarsi come un do-<br />

vere esteriore e non più l'espressione d'una disposizione interna dell'animo,<br />

il dominio di Maometto erasi esteso su molte tribù di Beduini, le quali<br />

avevano solo nominalmente dichiarato di accettare l'Isiàm. A qiaeste tribù,<br />

persistendo sempre le imperiose necessità della cassa del Profeta, fu espli-<br />

citamente dichiarato che la prima e più preziosa virtù, l'obbligo più sacro-<br />

santo, era di donare. Ma la cosa era difficile perchè le tribù vivevano<br />

distanti da Madìnah. non erano disposte a dare se non vedevano in com-<br />

penso qualche cosa di tangibile, perchè la loro fede nelle ricompense ftiture<br />

di Allah era molto debole.<br />

Si conclu.sero allora quei celebri trattati, di cui ci siamo a lungo oc-<br />

cupati neir esaminare l'estensione dell'imperio di Maometto in Arabia<br />

(cft-. 10. a. IL, §§ 119 e segg.), trattati con i quali Maometto mirava a<br />

assestare i rapporti delle tribù con il nascente regno islamico. I trattati<br />

erano il risultato di lunghe trattative, menate in gran parte personal-<br />

310.

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