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Annali dell'Islam

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23. a. H. § 365.<br />

delle sue spedizioni, quando una ragazza negra gli andò incontro, dicendo: 23. A. h.<br />

«Profeta di Dio, io avevo promesso, se Iddio ti avesse ricondotto sano, khattab - Re-<br />

« di sonare il tamburo ». E il Profeta: « Se l'hai promesso, suonalo ». Ed e's'ro delie tra-<br />

essa si mise a sonare il tamburo, mentre il Profeta le sedeva accanto, abù ^^ ^gna g^g bio-<br />

Bakr si accostò, ed essa sonava ancora. Ma quando s'appressò 'limar, essa gl'amia nei Ta--<br />

depose il tamburo, e vi si assise. E il Profeta allora: « Il diavolo ha paura di [!,„ Asàkir.i '<br />

« te (') ; io stavo qui, ed essa sonava, abù Bakr è venuto, ed essa sonava an-^*<br />

« cora, e quando sei venuto tu, si è assisa sul tamburo » (molte varianti).<br />

sulmane.<br />

Nota 1. — Tra musica, vino, schiave e peccati le relazioni sono strette nelle concezioni mu-<br />

(pag. 29) Il Profeta ha detto: « Non c'è angelo in cielo, che non veneri<br />

« 'Umar, e non c'è demonio sulla terra che non lo tema » (e altri motivi simili).<br />

(pag. 31j Lotte di 'Umar col demonio: vince 'Umar.<br />

(pag. 39) Ibràhim b. al-Haggàg, da Hammàd, da Muh. b. 'Amr, da<br />

Yahya b. 'Abd al-rahmàn b. Hàtib, da 'A-isali). Andai dal Profeta con<br />

un minestrone che avevo cotto io, e dissi a Sawdà, mentre il Profeta<br />

stava tra me e lei, di mangiarne. E poiché essa rifiutava, io le dissi: «<br />

« te lo dò in faccia ». E poiché essa ancora si restava ritrosa, io misi la<br />

mano nel minestrone e le impiastricciai la faccia. Il Profeta si mise a<br />

ridere, ma venne 'Umar e disse: «0 abù 'Abdallah, abù 'Abdallah ». Il<br />

Profeta credette ch'egli entrasse, e disse: « Alzatevi e lavatevi la faccia! ».<br />

E 'Aisah disse: «Io non cessai di aver timoi"C di 'Umar, per il timore<br />

« del Profeta ».<br />

fpag. 41) Secondo 'A'isah il Profeta avrebbe detto: «Tra i vari po-<br />

« poli sogliono sempre essere alcuni, le cui facce vedono sempre il vero<br />

« (y utahaddathùn, cfr. Dozy Supplem., s. v.); se nel mio popolo<br />

«c'è qualcuno cosi, è 'Umar b. al-Khattàb » (con parecchie varianti).<br />

(pag. 45) Stesso contenuto (più volte ripetuto) (cfr. § 252).<br />

(pag. 47) Veridicità di 'Umar.<br />

(pag. 51) « Per sua bocca parlava la salci nah » (cfr. I. a. H., § 21,<br />

nota 1) (ripetuto).<br />

(pag. G4) (Hammàd b. Khàlid al-Khayyàt, da Khàrigah, da Abdallah,<br />

la gente aveva un'opi-<br />

da Nàfi', da 'Umar). Il Profeta di.sse : «Quando<br />

« nione riguardo ad una cosa, e 'Umar ne esprimeva un'altra, allora il<br />

« Qur-àn s'accordava con quello che diceva 'Umar » (ripetuta più volte)<br />

(cfr. §§ 212, 253).<br />

(pag. 69) (al-'Abbàs b. Qutaybah, da Harmalah, da ibn Wahb, da<br />

Hayvvah, da Bakr b. 'Amr, da 'Uqbah b. 'Amii). Fio udito dire dal Pro-<br />

feta: «Se ci fos.se un profeta dopo di me, sarebbe 'Umar W. al-Kliattàl).<br />

17;ì.

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