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Annali dell'Islam

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INDICE ANALITICO §§ 631-564. 23. a. H.<br />

appreso a Madinah, p. 304-300. — § 532. Il Qui- àu non accenna inai all'esistenza di veruna tassa<br />

obbligatoria con norme fisse e costanti, p. 30«i-308: — § 533. tuttavia il dovere religioso della carità<br />

o zakàt-sadac^ah, in senso originariamente comunistico, incombe a tutti fedeli per quanto<br />

poveri: ma l'applicazione di esso ha carattere volontario e libero, sia nella misura sia nella scelta<br />

delle persone cui dare, p. 308-3fJ9. — § 534. Una modificazione precipua apparta il Profeta in<br />

Madinah, sollecitando e incoraggiando prevalentemente il dono per se, cioè per i bisogni del<br />

novello Stato, nelle sue mani, p. 309-31ii; — § 533. e nei trattati con le varie tribù, fra gli anni<br />

8. e 9. H., determinando la quantità e il modo di riscossione delle prestazioni annue imposte ai<br />

beduini come primo dovere islamico, p. 310-311. — § 53^. Se non che detto contratto, ritenuto di<br />

carattere personale e temporaneo, fu da abii Bakr, alla morte del Profeta e nei torbidi sangui-<br />

nosi della Riddah, dichiarato fisso e perenne, L'obblifratorietà della zakàt fu nei primi tempi<br />

valevole soltanto per le tribù e le genti domate con le armi, ma limale come atto volontario<br />

per lutti quelli che spontaneament* rendevansi musulmani. L'obbligatorietà fiscale della zakàt<br />

per tutti i Musulmani si ebbe dopo 'Umar, quando - dilapidate nelle pensioni le ricche entrate<br />

provenienti dalle conquiste - l'erario dello Stato umayyatle ebbe bisogno di assicurare la sua vita<br />

finanziaria, imponendo alla proprietà musulmana, in .\rabia e fuori, il pagamento regol.ire di una<br />

ta.^sa, per lo più corrispondente alla decima parte del reddito, e che fu chiamata zakàt, p, 311-314,<br />

— §§ 537-546, Tradizioni sul preteso regolamento della zakàt, attribuito al Profeta, nelle opere di<br />

Yahva e di abiì Yusuf, p, 314-318, — §§ 547-548. Altre fonti, p. 318-31!».<br />

Le condizioni fiscali delle Provincie conquistate al principio del dominio arabo, e in particolare<br />

sotto il regno di Umar:<br />

I. Osservazioni preliminari. — §§ .>40-.55U. La ricostruzione dell' Isiàm primitivo nei<br />

suoi tre indissolubili aspetti, religioso, politico e giuridico, compiuta dai teorici del ii e iii secolo<br />

dell'Egira sulla base del Qur°àn e del Hadith, è fondamentalmente viziata dalle seguenti prin-<br />

cipali cause d'errore: preconcetti personali di contenuto dommatico, politico, dinastico e naziona-<br />

lista; groviglio di opposti ordinamenti legali e amministrativi esistenti al loro tempo: scarsezza od<br />

assenza d'ogni senso critico e storico. Da ciò la nece.ssità di studiare direttamente gli eventi della<br />

vita di Maometto dal punto di vista fiscale sulla base del Quràn, delle più antiche e sicure tra-<br />

dizioni e dei papiri, facendo astrazione dai principi generali o definizioni enunciati dai teorici<br />

sistematici <strong>dell'Islam</strong>, p. 319-325. — § 551. Le cui teorie unificatrici, che poi gli storici accetta-<br />

rono senza -discutere, non tengono conto delle innumerevoli differenze etniche, storiche, religiose,<br />

tradizionali, geografiche dei vari paesi conquistati dall'Islam, per i quali una sola e medesima<br />

legge o ordinamento fiscale non era né conveniente né concepibile, p. 325-.326. — § 652. Tanto più<br />

che i primi tre grandi paesi conquistati dagli Arabi, Siria, 'Iraq, Egitto, passarono in maniera<br />

diversa sotto il dominio musulmano, e con processo diverso di trasformazione e adattamento dei<br />

propri ordinamenti fiscali, p. 326s327.<br />

n. Contegno del Profeta verso i vinti non musulmani: passi quranici<br />

sa questo argomento. — § 553. Norma consuetudinaria vigente nel deserto prima dell'Isiàm<br />

per il modo e la misura della divisione del bottino: come Maometto la confermò con lievi modifi-<br />

cazioni a vantaggio dapprima dei seguaci, ]>. 327-329. — § 554. In tutta la sua attività militare e pre-<br />

datoria. Maometto ebbe scopo e norme assolutamente pagani, mirando cioè a preda ed a conquista,<br />

non a conversione dei vinti né a propaganda di proselitismo religioso, p. 329-330. — § ,355. Inter-<br />

pretazione e discussione dei passi quranici relativi al tanfi 1, o facoltà attribuitasi dal Profeta<br />

di concedere gratificazioni particolari iQur'àn, Vili, li dal sopravanzo del bottino, o di serbare<br />

per sé quanto di roba dei nemici, specialmente terre, fosse venuto in suo potere senza la coopera-<br />

zione materiale e militare dei fedeli iLlX, 7-S, 9-10), p. 33IJ-332. — §§ .5.5(>.557. La falsa interpretazione<br />

di qaeeti nltimi versetti quranici, erroneamente connessi, portò i teorici islaiiici a ritenere fay<br />

o proprietà collettiva dei musulmani le terre dei vinti, e fu, infondatamente, addotta a spiegazione<br />

del diniego di TJmar a dividere queste terre tra i guerrieri conquistatori, p. 3.32-3.33, —<br />

§5 .5.58-561, In realtà Maometto, con grande larghezza d"idee e spirito di tolleranza, riconobbe il<br />

diritto di proprietà sulle proprie terre ai vinti, anche se restavano pagani o ebrei ispecialmente<br />

di Khaybar, Fadak, ecc. , purché fossero politicamente e moralmente sottomessi: del pari riconobbe<br />

nei pagani il diritto di solennizzare insieme con °i Musulmani le feste annuali di Makkah, sino<br />

all'anno 9. H., p, 333-838. — §§ .562-564, Allorquando, per censervare il carattere religioso qual<br />

principale forza di coesione del nuovo Stato e per influenza probabilmente dei più avveduti Compagni<br />

ifra cui 'Umari, la rivelazione della surah Barà'uh prescrive di combattere gli Ebrei e<br />

i Cristiani «finché paghino la gizyah»; della quale tuttavia né si determina l'ammontare né si<br />

delinca veruna distinzione giuridica fra genti che si rendono a patti, sulh'^», o genti assogget-<br />

XXV. IV

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