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Annali dell'Islam

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23. a. H. §§ S24-328.<br />

lusso sfarzoso, i vizi, i delitti e l'anarchia amministrativa dei califfi in Bnghdàd e Sàinarrà. erano lo 23. a. H.<br />

scandalo dei buoni ortodossi musulmani. [ARABIA. - Il Califfo<br />

'Umar: sue<br />

§ 325. — (Yazid b. Hàiùn, da Yahj^a b. Sa'id, da Sa'ìd b. al-Musayj'ab). caratteristiche<br />

Morto (usiba, fu ucciso per sbaglio?) un camelo del mal (tesoro pub-<br />

blico) oppure del fay (bene comune dei Musulmani), 'Umar lo fece scan-<br />

nare e mandò una parte della carne alle vedove del Profeta : il rimanente<br />

fu per ordine suo cucinato ed offerto ai Musulmani, tra i quali in quel<br />

giorno v'era al-'Abbàs b. 'Abd al-Muttalib. Questi disse al Califfo: «0<br />

« Principe dei Credenti : se tu ci preparassi ogni giorno (un pasto) come<br />

« quello odierno, allora, dopo aver desinato con te, e' intratteremmo a<br />

«conversare teco ». 'Umar rispose: «Io non rifarò più una cosa .simile:<br />

« i due Compagni fs à h i b à n , ossia il Profeta e abii Bakr) che mi hanno<br />

« preceduto hanno agito in un certo modo e ambedue hanno seguito una<br />

« (sola) strada: se io agissi diversamente da quel che hanno agito essi,<br />

«prenderei una via diversa dalla loro! » (Sa ad, III, 1, pag. 207).<br />

Questa tradizione ha per evidente scopo di ammettere che al grande<br />

Califfo si porgessero innumerevoli occasioni per abusare del vasto potere<br />

di cui era investito e fare uso non sempre corretto della roba pubblica,<br />

che egli aveva ad amministrare ; ma la tradizione mira altresì a voler per-<br />

suadere i posteri che 'Umar agisse in tutto conforme l'esempio dei suoi<br />

due predecessori e forse anche più rigidamente ancora. Insinuasi altresì che<br />

il capostipite degli Abbàsidi fosse disposto a trattare la cosa pubblica<br />

come bene privato ed a commettere abusi.<br />

§ 326. — (Muli. b. Abdallah b. Yùnus, da abii-l-Ahwas, da Lavth, da<br />

un madinese). 'Umar b. al-Khattàb nel morire fece al figlio 'Abdallah lo<br />

seguenti raccomandazioni: «0 mio figliuolo, a te (l'eseguire) le viitù ca-<br />

« ratteri.stiche (khisàl) della fede ». — « Quali sono? » — « Il digiuno nella<br />

« canicola dei giorni estivi, l'uccisione dei nemici con la spada, la pazienza<br />

« nelle calamità, il compir le abluzioni nel giorno d' inverno, affrettar la<br />

« preghiera nel giorno di nuvole, e metter da parte la melma del vizio<br />

«Cradghah al-khabàl)». — «Che è la melma del vizio?» — «Il ber<br />

«vino» (Saad, UT, 1, pag. 261, lin. 7-12) [G.].<br />

§ 327. — (Wakì' b. al-Grarràh, da abu Ma'sar, da alcuni suoi maestri<br />

[asyàkhuna]). Disse 'Umar: «Siffatta autorità fcaliffale) non .si esplica<br />

« bene se non (usando) energia senza oppre.ssione. e dolcezza senza deV-o-<br />

«lezza» ^Saad, III, 1, pag. 250, lin. 2-5) fCx.].<br />

§ 328. — ('Àrim b. al-Fadl, da Haramàd b. Zayd, da Ayyùb, nonché<br />

Hi.^àm, da Muhammad b, Sirin). Quando fu ucciso il Califfo 'Umar, non si<br />

raccoglieva ancora il Quràn (Saad, III, 1, pag. 212, lin. 3-4).<br />

161.<br />

21<br />

personali.

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