Annali dell'Islam

23. a. H.
|L8 condizioni fi-
scali delle Pro-
vincieconquista- teal principiodel
dominio arabo,
e in particolare
sotto il regno di
Umar.l
§§ 677-(i79. 23. a. H.
sata dove però [ìagare il medesimo tributo, anche se diminuisce il numero
della popolazione per morti o per conversione all'Islam (Yahya.
7. liii. !>-12).
Nota 1. Non si comprende il motivo di questa distinzione, perchè le tradizioni sulla oonquigtn
dell'altipiano iranico non ci porgono alcun lume. La narrazione, magrÌ8àìma purtroppo!, delle vicenda
della conquista della Persia, come vedremo nelle annate 24.-32. H., non rivela alcuna essenziale diffe-
renza nel trattamento dato ai vinti. .\nzi le ripetute rivolte dei Persiani, represse ferocemente con cociili.
farebbero sospettare un trattamento anche più duro e crudele, che non quello toccato ai Semiti-aramei
della Babilonide (= Sawàd). Questo sarebbe allora il preciso contrario di quanto implicherebbe la distin-
zione aflfermata in questa tradizione. — E probabile però che quanto si dice nel presente brano sia una
distinzione teorica escogitata dai giuristi per qualche speciale motivo necessario alla perfezione del
« sistema » da essi ideato. Oppure può anche nascondere sotto veste tradizionistica di un parere legale
il tentativo di alcuni interessi di tarsi valere in Persia ed avere qualche privilegio sopi-a i proprietari
del Sawàd. — È forse effetto d'influenza dei latifondisti persiani di età posteriore, i quali, regnanti gli
'Abbàsidi, godevano di molto potere alla corte di Baghdad e avranno sicuramente tentato procurarsi
vantaggi economici e fiscali a spese dello Stato musulmano.
' Umar
§ 678. — (a) (Yahya b. Adam). Alcuni gim-econsulti affermano clif
stabilisse il territorio di al-Kiifah come w a q f, perchè non era stato
occupato (hàzùhuj dai Musulmani: in questo caso lo avrebbe diviso in
cinque parti come il resto del bottino (Yahya, 13, lin 3-7).
(6) (Yahya b. Adam). Secondo alcuni, la terra di al-Basrah è ard 'usr
perchè fuori dagli anhàr al-kharàg, ossia canali irriganti terra gra-
vata di kharàg: essa è separata dal Tigri dagli al-Batà'ih e beve l'acqua
dei Batà'ih e del mare, e né l'uno né l'altro sono a n h à r al-kharàg
(Yahya, 15, lin. 10-13).
Su questi argomenti, discussi e descritti partitamente nelle precedenti
tradizioni, si ha poi una esposizione sintetica e ordinata secondo i criteri
sistematici di età più recenti in Màwardi, pag. 299, lin. 15 e segg.
§ 679. — Da tutte queste tradizioni, nonostante le molteplici contra-
dizioni ed incertezze, veniamo a sapere che, quali che fossero le proposte
messe innanzi, il Califf'o ed i suoi seguaci stabilirono di non dividere le
terre demaniali, contentandosi del reddito delle medesime sotto forma d'im-
posta da quelli che ricevevano alcune concessioni speciali di terreno (qa-
ti'ah) o di affìtto dalle terre direttamente amministrate dai luogotenenti
del govei'no.
La tradizione, desiderosa di dare il merito della soluzione ai grandi
Compagni, e principalmente ad 'Umar e ad Ali, nai-ra che un momento
Umar fosse favorevole alla divisione, ma che poi comprendesse l'assurdità
della proposta e la respingesse. Poco importa se la notizia è esatta. Lo
osservazioni da noi fatte a varie tradizioni (cfi-. §§ 653 e nota, 685, 691, ecc.]
farebbero credere che la decisione di non dividere le terre non fosse atto
di volontà del (Califfo, o dei suoi consiglieri, ma decisione che si impose
di fatto per i precedenti da tempo immemorabile delle consuetudini mili-
3S6.