Annali dell'Islam

§ H3t;. 23. a. H.
23. a. H. § 836. La nuova dottrina — sebbene incompresa, non osservata e
Califfo Umar: , . i t • i • • • u- •
luomo ed il so- lorsauche ignorata da una grande maggioranza dei guerrieri arabici — era
vrano: sintesi diventata (grazie alle vittorie ottenute, almeno nominalmente, per causa
dli'suo^iiff'atoJ
•^"^)' P^i' conseguenza fatale ed imprevedibile di cose, un'insegna distin-
tiva, una specie di emblema nazionale, rivestito ora di un prestigio im-
menso. Le Vittorio sui Greci e sui Persiani non solamente erano il trionfo
della razza araiia sulle popolazioni delle provincie conquistate, ma nella
mente orientale che vede in tutto la mano di Dio, costituivano un trionfo
del principio islamico su quello cristiano e mazdeista, ma so\Tattutto sul cri-
stiano. L' Islam, che negli ultimi anni di Maometto e durante la Riddali
aveva assunto per alcune tribù il marchio della servitù, si era da se tra-
sformato in un simbolo di dominio e di trionfo : era un onore e un vanto
appartenervi, e osservare le sue ordinanze era privilegio d'imperio. Cosi
i fatti vennero ad aiutare 'Umar nel suo indirizzo religioso e nella politica
interna, che egli aveva in mente sin da quando viveva ancora il Profeta.
Il moto islamico, sgorgato in origine da un profondo senso religioso, ebl)e
naturale tendenza ad irreligiosirsi, pur acquistando per un certo tempo,
durante i primordi più spiccate, caratteristiche nazionali : nel tempo le vi-
cende politiche, valsero, per alcuni anni almeno, a combattere i due più
gravi difetti del carattere arabico (dei nomadi, beninteso), ossia la sua tur-
bolenza irresponsabile e l'assenza di un sentimento, d'una coscienza na-
zionale.
'Umar si adoperò dunque con premeditato proposito a indurre i suoi
sudditi a divenire musulmani anche negli atti, ed a riconoscere un'unità
arabica nazionale distinta e superiore a tutto il resto del mondo: egli intuì
che questi due principi erano gli unici vincoli morali, capaci di tenere
insieme quella gente, cosi profondamente imbevuta della orgiastica anar-
chia del deserto.
Nell'opera di 'Umar, come già osservavamo in quella di Maometto, si
(leve vedere un'attività precipuamente politica, in cui la religione è parte
essenzialissima, ma quale forza cementatrice, unificatrice, inseparabile dal
resto, come mezzo insomma più che come fine siapremo. In Makkah Mao-
metto tentò d'ottenere il trionfo dell'Islam puramente religioso, e fallì. In
Madinah invece prepose il principio politico e sociale a quello puramente
religio.so, e con questo programma vinse tutti i nemici. Per la stessa via,
tracciata sì chiaramente dal Maestro, si posero i primi suoi successori : nes-
suno si lasci illudere dalle ripetute affermazioni in contrario dei tradizio-
nisti. Ai tempi di cui parliamo, siamo soltanto ai primi albori del moto
veramente religioso.
508.