Annali dell'Islam

io. a. H. g ^g.}
non ciistiane e non ebree furono trattate iiell" identico modo delle « Genti 23. a. H.
. del Libro ». Nella Babilonide v'erano ancora non pochi pagani, così pure '""scairòl^i'e"' ro-
nella Mesopotamia, specialmente in Ijfarràn. come vedremo. Nel paese erano vincie conquistapoi
sparsi, in quantità tenue ò vero, seguaci della religione t mazdeista. o fede
i- ^ ' o o
»eaiprmcip.odei
dominio arabo,
ufficiale .sassanida. Tutti questi furono trattati dagli Arabi come « Gente e in particolare
« del Libro ». senza fare distinzioni pericolose, e lo stesso concetto pare MJm°ar'
(luminasse le misure amministrative degli Arabi, quando, negli ultimi anni,
di 'limar, fu iniziata la conquista dell'altipiano persiano, dove tutta la po-
polazione era mazdeista. È probabile che gli Arabi conquistatori, in grande
maggioranza guerrieri ignari delle esatte prescrizioni del Qur-àn, classificassero
in principio tutti i non arabi come « Gente del Libro ». Rammen-
tiamo che nella Yamàmah, nelle provincie del littorale marittimo e nel
Vaman abbondavano gli adoratori del fuoco, e non risulta in alcun modo
che alcuno di questi fosse molestato per la sua fede, né privato dei suoi
beni della vita. Più taidi i teorici avvertirono l'ignoranza dei primi con-
quistatori e cercarono accomodare le cose e dichiarare cIh^ i Mazdeisti.
come possessori d'un testo rivelato, fossero pure inclusi tra la « Gente del
« Libro » icfi-. §§ 582 e nota 1, 611). Sostennero inoltre che i pagani, adu-
latori d'idoli fossero tutti da uccidersi, se non si rendevano musulmani.
A quei tempi jjerò i pagani erano quasi tutti passati in grembo alla chiesa
islamica, e quei pochi rimasti, non furono nemmeno allora molestati : i
principi furono fissati nelle scuole, in ambienti artificiali e fanatici, in
ixjco o ni un contatto diretto con l'evoluzione pratica, politica, dello Stato:
i governi non si curarono di mettere in atto le sentenze teoriche dei giu-
risti, se non quando ciò tornava loro comodo. Le vere persecuzioni fana-
tiche di pagani e non musulmani .sono di età molto più tarda.
Possiamo quindi ammettere con perfetta sicurezza che gli Arabi, vi-
vente 'Umar, trattarono tutti i loro nuovi sudditi non arabi e non mu-
.sulmani come « Gente del Libro », in qualsivoglia modo fo.sse avvenuti!
la loro sottomissione, o dopo resistenza armata o senza, o con patti o senza,
pagani o non pagani. Tutti furono trattati nello stes.so modo, come in niun
modo responsabili per i fatti avvenuti: gli Arabi semplicemente si sosti-
tuirono ai caduti governi, e tutto andò avanti come era prima, quasi
nulla, in principio, fu mutato nella vita privata dei vinti e nei loro rap-
porti con le autorità governative.
Come ciò avvenisse vediamo abbastanza chiaramente in una tradizione
di abù Yù.suf (16, lin. 9j, nella quale si dice esplicitamente: « La gente
« del Sawàd non stipulò alcun trattato ('ahd) con i Musulmani, ma dacché
«essa accettò la sistemazione del kharàg (intendi tributo), ordinata da
395.
'*^""' *^'