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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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contra de lui et de suoi per questa casione. Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xiii aprilis 1452.<br />

Irius.<br />

Cichus.<br />

416<br />

Francesco Sforza a Schiavetto, armigero<br />

1452 aprile 13, Milano.<br />

Francesco Sforza proibisce a Schiavetto, armigero stanziato a Pan<strong>di</strong>no, e ai soldati che si<br />

trovano lì, <strong>di</strong> danneggiare e biade dei fratelli Sanseverino.<br />

Schiavecto, armigero logiato in Pan<strong>di</strong>no.<br />

Dali magnifici fratelli da Sanseverino havimo havuto querela come voi dannezate le<br />

biave dela possessione loro, cioè quelli soldati lozano lì, et in spectialitade de ti; <strong>di</strong> che<br />

ne miravigliamo. Et pertanto te <strong>di</strong>cemo et admonimo, se havite cara la gratia nostra,<br />

provedati che non ne sentamo più querela. Me<strong>di</strong>olani, xiii aprelis 1452.<br />

Zannectus.<br />

Cichus.<br />

417<br />

Francesco Sforza agli armigeri, alloggiati a Pan<strong>di</strong>no<br />

1452 aprile 13, Milano.<br />

Francesco Sforza ammonisce gli armigeri alloggiati a Pan<strong>di</strong>no <strong>di</strong> non recar danno ai pratie alle<br />

biade della possessione dei fratelli Sanseverino che, al par <strong>di</strong> loro, sono ai servizi ducali.<br />

Omnibus armigeris alloziatis in Pan<strong>di</strong>no.<br />

Dali magnifici fratelli da Sanseverino havimo recevuto querela come voi dannezate le<br />

biave dela possessione loro; <strong>di</strong> che ne miravigliamo et ne havimo havuto gran<br />

<strong>di</strong>spiacere perché, essendo loro alli servitii nostri come site voy, non volimo gli sia<br />

robbato il suo. Pertanto ve <strong>di</strong>cemo et admonimo, se havite cara la gratia, provedati<br />

che non ne sentiamo più querela et similmente <strong>di</strong>cemo che non fazati danno neIe prate<br />

loro, si non in quelle vi fosse or<strong>di</strong>nate per li homeni. Me<strong>di</strong>olani, xiii aprilis 1452.<br />

Zannectus.<br />

Cichus.<br />

418<br />

Francesco Sforza al locotenente e al referendario <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

1452 aprile 14, Milano.<br />

Francesco Sforza vuole che, accertata la verità <strong>di</strong> quanto affermato da Marchino dalla Damma,<br />

daziere in città per sette mesi cioè <strong>di</strong> aver dato cinquanta lire al castellano locale, il<br />

luogotenente e il referendario <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> gli facciano ridare tale somma che il tesoriere gli nega.<br />

96v Locuntenenti et referendario Laude.<br />

Marchino dala Damma, lodesano, quale fu datiero de septe mesi de quella nostra città,<br />

ce ha facto lamenta ch’el thesaurero de quella nostra città non gli vole fare bone libre<br />

cinquanta quale exbursò al castellano lì; el che non ne pare honesto. Pertanto,<br />

essendo cossì et actestando <strong>di</strong>cto castellano havere recevuti li <strong>di</strong>cti denari, volimo<br />

provedati siano compensati al <strong>di</strong>cto Marchino et non gli sia dato altro impazo per<br />

casone d’essi. Me<strong>di</strong>olani, xiiii aprelis 1452.<br />

Irius.<br />

Cichus.<br />

419<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na a Giorgio Polito<br />

1452 aprile 14, Milano.

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