Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Antonio da Lomello per ducati CL,
Boniforte da Pavia per ducati CL
Summa ducatorum mille.
1341
Francesco Sforza a Castello da Busnate
1453 gennaio 11, Milano.
Francesco Sforza esprime a Castello da Busnate l’apprezzamento per gli ordini da lui dati sulla
sorveglianza della bastita. Quanto alla calcina che Castello vorrebbe mandare a Cremona, il
duca si dice pronto ad acquistarla tutta per bisogni ducali; gli chiede di farne della nuova perché
ne acquisterà la metà.
304r Castello da Busnate.
Havemo inteso quanto me ne hay scripto deli ordini posti per bona guardia de quella
nostra bastita, et remanemo cum l’animo molto quieto quando te sentimo lì cum quella
fede et vigilantia, quale sempre hay usata in le cose nostre, et farimote ancora sentire
quanto havimo caro il tuo servitio, siché non ti rincresca a perseverare. Ala parte dela
calcina, quale tu vorisi mandare a Cremona, et dicemo che, havendone nuy bisogno, la
vorimo pagartella per quello pretio debba fare homo del mondo, siché non ti rincresca
salvala per noy. Ex Mediolano, xi ianuarii 1453.
Ceterum, te confortiamo ad far fare del’altra calcina, perché metà la levaremo et
faremotella pagare. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
1342
Francesco Sforza a Raffaele Zaccaria
1453 gennaio 12, Milano.
Francesco Sforza ordina a Raffaele Zaccaria di andare il giorno dopo da lui.
Raphaeli Zacharie.
Per alcune cose havimo a conferire cum ti, volimo et te commettimo che subito, alla
recevuta di questa, ne debii venire a noy; et non manchi che tu sii domane qui.
Mediolani, xii ianuarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
1343
Francesco Sforza al referendario di Pavia
1453 gennaio 12, Milano.
Francesco Sforza vuole che il referendario di Pavia assecondi la richiesta di rinvio del
pagamento di seicento lire che Giacomo Pelizola deve alla Camera ducale per il dazio del pane
bianco alla sola condizione che detta somma non sia stata assegnata ad alcuna persona.
Referendario Papie.
Nuy siamo pregati che vogliamo prolongare el termine ad Iacomo (a) Pelizola il quale
pare sia debitore dela Camera nostra de libre sexcento per lo datio del pane bianco de
quella nostra cità del’anno passato, li quali denari, secondo ne è dicto, non sonno
assignati ad persona alcuna. Pertanto ve dicemo siamo contenti, quando li dicti denari
non siano assignati ad persona alcuna, che voy gli prolongati il termine per tre mesi;
ma quando dicti denari fossero assignati ad chi voglia essere se sia, non intedimo che
per questa nostra littera gli sia facta prolongatione alcuna, perché non volemo rompere
assegnatione alcuna. Mediolani, xii ianuarii 1453.
Zannetus.
Iohannes.