Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Magnifico Conrado Foliano.
Respondendo ale toe littere per le quale tu ne scrive che, al parere tuo meglio seria
comettere la spexa dele guardie da fir facta sula ripa d’Ada in li retrovardi, dicemo che
se acostamo ala sententia toa, e così siamo contenti che quella dele guardie dela ripa
d’Ada se metta in quelli retrovardi. Quantum autem ala parte de scrivere ad Angelo
Simoneta, o ali Maistri dele intrate nostre, che debano provedere se possano spendere
qualchi dinari per qualche importante bisogno, che potria accadere, dicimo che
havemo scripto bisogna circa ciò, al nostro referendario de Lode, il quale siamo certi,
havendo tu recorso da lui per cosa importante et digna de provixione, non mancarà.
Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
2196
Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo
1453 luglio 8, “apud terram nostram Gaydii”.
Francesco Sforza revoca le lettere scritte il ventun maggio passato con cui sollecitava il
referendario di Pavia e Gracino da Pescarolo a sospendere la provvisione alla sorella Lisa fino
a quando quelli di Biandrate si risolvevano a pagare le loro tasse. Si proceda, quindi, come
avveniva prima delle abrogate lettere.
Egregiis viris referendario Papie et Gracino de Piscarolo, ibidem dilectis nostris.
Nonobstante che per nostre littere, date xxi maii proximo passato, ve scrivessemo
dovessevo suspendere la provixione de madona Lixa, nostra sorella, et non
responderle d’essa fina tanto che l’homini de Biandrà non havesseno pagato la lor rata
dele tasse, non di meno siamo contenti et volemo che gli respondiate et faciate
respondere dela sua provixione, como de prima inante ve mandassemo le dicte littere
de suspensione, le quale revocamo per tenore dele presente. Data apud terram
nostram Gaydii, die viii iulii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
2197
Francesco Sforza a Lisa de Attendoli
(1453 luglio 8, “apud terram nostram Gaydii”).
Francesco Sforza avverte Lisa de Attendoli, sua sorella, dell’annullamento della disposizione
della sua provvisione. L’ammonisce, però, che se gli uomini di Biandrate perseverano a essere
insolventi nel pagare le tasse, ripristinerà la disposizione precedente.
468r Magnifice sorori nostre carissime domine Lixe de Attendolis, committisse, et
cetera.
Nuy scrivemo per le alligate al referendario et a Gracino de Piscarolo che a modo
usato ve faciamo respondere dela vostra provisione, nonobstante che havessemo
scrito in contrario. Ma ben ve avisamo che se l’homini de Biandrà non farano el dovere
per cagione dele tasse, ve faremo de novo retenere dicta vostra provisione, e forse
così lingeramente non ve la restituiremo, como havemo facto a questa fiata. Siché
provederete che l’homini faciano el debito suo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
2198
Francesco Sforza al capitano di Casteggio
(1453 luglio 8, “apud terram nostram Gaydii”).