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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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confortando assay et parendoli che lo debiati acceptare, siché, havendone bisogno, ve<br />

confortaressemo che quanto più tosto li potesti mandare, che li mandaste. Me<strong>di</strong>olani,<br />

xxiii aprilis 1453.<br />

Ser Iohannes.<br />

Cichus.<br />

1802<br />

Francesco Sforza a Paolo Pinzamato, a Francesco Cagnola e a Giovanni Teracio<br />

1453 aprile 21, Milano.<br />

Francesco Sforza comunica a Paolo Pinzamato, capitano, a Francesco Cagnola, referendario, e<br />

a Giovanni Teracio, economo <strong>di</strong> Tortona, <strong>di</strong> aver assegnato a Bartolomeo da Bologna e a<br />

Bartolomeo da Messina, conestabili ducali, deputati alla guar<strong>di</strong>a della cittadella <strong>di</strong> Alessandria,<br />

lire 1014,<strong>12</strong>, delle quali sono debitori della Camera ducale il clero sottoposto al vescovo, e<br />

alcuni abbati e prelati per la sovvenzione richiesta per l’anno in corso, come appare dalla nota<br />

mandata all’economo dal segretario ducale Francesco Maletta. Dispone che, convocati gli<br />

ecclesiastici in<strong>di</strong>cati, li inducano al pagamento; in caso contrario si proceda contro i loro fittavoli,<br />

massari e debitori.<br />

Nobilibus et prudentibus viris Paulo Pinzamato, capitaneo Vetitus, Francisco Cagnole,<br />

referendario et Iohanni Taracio, iconomo Terdone, nostris <strong>di</strong>lectis.<br />

Havimo assignate ad Bartolomeo de Bologna et Bartolomeo da Messina, nostri<br />

conestabili deputati ad la guar<strong>di</strong>a dela nostra citadella de Alexandria, libre mille<br />

quatordece et sol<strong>di</strong> dodeci imperiali <strong>di</strong> quali sonno debitori della Camera nostra quello<br />

chierigato sottoposto ad messer lo vescovo et alcuni abbati et prelati per la<br />

subventione per nuy rechiesta questo anno, como vederite per la nota particulariter<br />

mandata ad ti, iconomo, per Francesco Maletta, nostro secretario. Pertanto volemo, et<br />

per le presente ve comettiamo che subito, havuti da vuy quello del <strong>di</strong>cto chierigato per<br />

sé et li principali <strong>di</strong> loro, item tuti quelli abbati et prelati che sono debitori, li inducati ad<br />

pagare li <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari, cioè li principali d'esso chierigato per tuto quello resta al chierigato<br />

et li altri ciascuno per lo resto suo. Et quando li cognoscati essere renitenti et<br />

contumaci, li astringati per ogni modo, procedendo ulterius contra li loro fictabili,<br />

massari et debitori; et se non fossero venuti in termini de questo anno con tale et sì<br />

facte executione, che subito et integramente paghino questi <strong>di</strong>nari, non guardando in<br />

facia 383v ad veruna persona sia che si vogli, et spazate (a) <strong>di</strong>cti nostri conestabili<br />

prestissimo, perché cossì è necessario per le cose importante al stato nostro, et se<br />

<strong>di</strong>cti conestabili o alcuni <strong>di</strong> suoi staranno lì per questo, fateli satisfare dele spese<br />

integramente. Et cossì avisateli tuti che starano lì ad le spese d’essi debitori finché<br />

siano satisfacti. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xxi aprilis 1453.<br />

Christoforus de Cambiago.<br />

Cichus.<br />

(a) et spazate ripetuto.<br />

1803<br />

Francesco Sforza al vicario vescovile e a Pietro da Norcia<br />

1453 aprile 21, Milano.<br />

Francesco Sforza comunica al vicario vescovile e a Pietro da Norcia, luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, che,<br />

essendo il clero lo<strong>di</strong>giano debitore <strong>di</strong> Angnolello da Lavello per circa lire novantacinque<br />

sull’assegnazione concordata lo scorso anno, convochino il clero e costringano i principali<br />

rappresentanti a saldare, ciascuno pro rata, l’intera somma ancora dovuta.<br />

Venerabili(bus) et spectabili(bus) viris dominis vicario episcopalis se<strong>di</strong>s et Petro de<br />

Nursia, locumtene(n)ti nostro Laude, <strong>di</strong>lectis.<br />

Resta havere da quello cherigato lodesano el strenuo Angnolello de Lavello, nostro<br />

conductero, libre circa lxxxxv, sol<strong>di</strong> delli <strong>di</strong>nari del’assignatione gli fecemo l'anno<br />

passato dela subventione per la quale s’è composti con nuy el <strong>di</strong>cto chierigato,<br />

secundo la inclusa nota dela resone, quale ce monstra de <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari, lamentandose et<br />

dolendose che fin a qui non li habia potuto havere, del che ne ha portato sinistro et

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