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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza vuole che il fratello Alessandro liberi il famiglio <strong>di</strong> Giovanni Pietro, conestabile<br />

della Porta Regale <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, arrestato dai suoi famigli intervenuti in seguito al fatto <strong>di</strong> un<br />

mulattiero impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> uscire perché privo della licenza imposta.<br />

Domino Alexandro Sfortie.<br />

Iohanne Petro, conestabile a Porta Regale de quella nostra cità, ne ha scripto che a<br />

questi dì, havendoli tu facto comandamento che non lasasse usire alcuno fora dela cità<br />

senza tua licentia, et capitando ala porta uno tuo mulatero per volere usire et per<br />

hobe<strong>di</strong>re, non lo volse lasare usire, el quale mulatero, siandoli prohibito l'andare de<br />

fora, con grande furia, facendo grande tumulto ala porta, mostrava volere taliare el<br />

rastello con un’aceta teneva in mane. El che, vedendo uno familio, el <strong>di</strong>cto castellano,<br />

dubitandose ch'el volesse <strong>di</strong>re altro, fu ale mane per volere, come è suo debito, cazare<br />

esso mulatero dala porta, et lo ferite uno poco con una partesana, et che deindeli tuoy<br />

famigli andarono ala porta et dedeno de molti mostazoni a <strong>di</strong>cto conestabile et<br />

pigliorono el famiglio et missello in pregione, dove ancora sta, dele qual cosse,<br />

dolendose molto <strong>di</strong>cto connestabile ne ha pregato voliamo fare relaxare <strong>di</strong>cto famiglio.<br />

Considerando adoncha nuy, se cussì fusse seria stato bruto atto, a nuy è parso de<br />

scriverti che tu prove<strong>di</strong> a simili scandali per quello meliore modo te parirà, facendo<br />

relaxare el famiglio d'esso conestabile. Ex castris apud Quinzanum, <strong>di</strong>e xv septembris<br />

1452.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

915<br />

Francesco Sforza a Giovanni de Georgi<br />

1452 settembre 14, “apud Quinzanum”.<br />

Francesco Sforza rimprovera Giovanni de Georgi, abbate <strong>di</strong> Pavia, <strong>di</strong> non volere dare a<br />

Giovanni da Tortona, cappellano ducale, i centocinquanta ducati convenuti dal nipote Corra<strong>di</strong>no<br />

a saldo delle spese sostenute dal cappellano e porre così fine alla loro controversia. Se<br />

persisterà a non sod<strong>di</strong>sfare il capellano, gli farà restituire i suoi denari e lascerà che la causa<br />

abbia corso.<br />

220v Domino Iohanni de Georgiis, de Papia abbati.<br />

Non possiamo se non maravigliarsi de vuy che, havendo nuy facto remanere tacito don<br />

Giovanne de Tortona, nostro (a) capellano, che non procede più contra de vuy, et<br />

havendolo facto remanere contento ala compositione che fece Conra<strong>di</strong>no, vostro<br />

nepote, per le spexe per luy facte, anche siate renitente et retrogrado ad fargli el<br />

dovere suo secundo la <strong>di</strong>cta compositione, et maxime havendove nuy, per altre nostre<br />

lettere, scripto che volesti contentarlo cum debito termino. Et perché esso s'è molto<br />

agravato cum nuy de questo, vi <strong>di</strong>cimo et volemo che per ogni modo gli faciati dare li<br />

centocinquanta ducati secundo la conventione pre<strong>di</strong>cta, contentandolo in quelli più<br />

brevi termini che se pò, siché non habia più ad reclamare ad nuy. Et se forse non<br />

havesti el modo de contentarlo de presenti, <strong>di</strong>cimo che vogliati accordare quello iudeo<br />

lì con chi luy ha debito, et intendetive seco per modo che più non vi habiamo a<br />

replicare, havisandove che se ne dareti materia de replicarve più circa questa materia,<br />

nuy non se contentarimo de vuy, ymo provederimo rendervi li vostri <strong>di</strong>nari et lassaremo<br />

sequire la causa per la via era principiata, che rasone habia luoco, certificandove che<br />

quelle è stato facto non fo per havere li vostri <strong>di</strong>nari, ma solo per piacervi a vuy et ala<br />

casa vostra. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, <strong>di</strong>e xiiii septembris 1452.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue castellano depennato.<br />

916<br />

Francesco Sforza a Pietro da Norcia<br />

1452 settembre 15, “apud Quinzanum”.

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