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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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scrivi s’el fusse così, como tu scrivi, meritariano ogni male. Non <strong>di</strong> meno a nuy non<br />

pare né volemo per modo alcuno che tu proce<strong>di</strong> ad altro contra quelli sette che sonno<br />

presi, né anche a partire né movere el botino fin a tanto che non siamo meglio informati<br />

dela cosa como è passata, perché potria molto bene essere che li toi che sonno stati al<br />

facto per fare el facto loro, <strong>di</strong>riano la cosa altramente che non n’è. Siché non procedere<br />

ad altro per cosa del mondo fina tanto non se intenda meglio, rendendote certissimi<br />

che li <strong>di</strong>cti da Oxo se veneranno ad lo meritare. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue non depennato.<br />

2216<br />

Francesco Sforza a Corrado da Fogliano<br />

(1453 luglio 4, Milano).<br />

Francesco Sforza scrive al fratello Corrado che le ulteriori notizie avute dal fante venuto da<br />

Rivolta, cioè che al <strong>di</strong> là delle bastite rovinate sono pure crollati i due capi del ponte, gli ha<br />

accresciuto lo sdegno per la sua assenza dall’impresa in seguito alla sollecitazione <strong>di</strong> Boschino<br />

<strong>di</strong> fare ritorno. Non si stupisca, quin<strong>di</strong>, se non ha risposto alla sua richiesta <strong>di</strong> bombardelle,<br />

tenuto pure conto che non sa se e dove si trovano: si accontenti <strong>di</strong> schioppetti.<br />

473v Magnifico Conrado, germano nostro.<br />

Ultra quello che te scripsemo heri, è venuto uno fante da Rivolta qual ne <strong>di</strong>ce et acerta<br />

che, ultra la ruina dele bastite o d’una gran parte d’esse, sonno anchora andato zuso<br />

tuti duy li capi del ponte da Rivolta, in modo che facillimamente se seria prohibito<br />

al’inimici la refectione d’esso, né possemo cessare de maravigliarse che tu non è<br />

andato a quella impresa, et più se dolemo de Boschino che te habia facto retornare<br />

indreto. Preterea non te fare maraveglia se non te havemo facto resposta circha la<br />

rechiesta dele bombardelle, perché non sapemo dove siano, e quelli pochi che ce<br />

sonno, (sonno) <strong>di</strong>stribuiti per li lochi dove sonno necessarie, siché a<strong>di</strong>utate cum li<br />

sgiopeti et altro, como melio tu poy. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Iohannes.<br />

In testa alla carta: <strong>di</strong>e xi iulii.<br />

2217<br />

Francesco Sforza al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

(1453 luglio 4, Milano).<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> far avere a Cristoforo da Cofo, famiglio<br />

ducale, le due sue barde, oppure che ne venga risarcito in modo che ne possa acquistare un<br />

paio.<br />

Locumtenenti Laude.<br />

Como per altre ve havemo scripto, Christoforo da Cofo, nostro fameglio, ce ha facto<br />

querella de non potere havere certe soe barde né la valuta d’esse, quale lassò lì<br />

presso ad uno de quella nostra citade, et pertanto volemo et così ve comettemo<br />

operate in modo, intesa la cosa, ch’el <strong>di</strong>cto Christoforo overo rehabia sue barde o la<br />

valuta d’esse, in modo se ne possa comprare uno altro paro. Et questo non manchi.<br />

Data ut supra.<br />

Ser Dominichus.<br />

Iohannes.<br />

2218<br />

Francesco Sforza al referendario <strong>di</strong> Pavia<br />

(1453 luglio 4, Milano).

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