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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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<strong>di</strong>cta ferita, debii metter subito nella prisone, et lo faray ben guardare insieme con<br />

l'altro suo fratello, per modo che non possino fare fuga, advisandoti che piutosto volimo<br />

che morino in prisone che habino casone de fugirsene per certi boni respecti. Data ut<br />

supra.<br />

Iohannes.<br />

Cichus.<br />

1432<br />

Francesco Sforza al vescovo <strong>di</strong> Pavia<br />

1453 febbraio 1, Milano.<br />

Francesco Sforza chiede al vescovo <strong>di</strong> Pavia <strong>di</strong> indurre prete Corra<strong>di</strong>no de Corte e Pietro<br />

Carminano a pagare la quota dovuta per la permanenza <strong>di</strong> prete Cesare <strong>di</strong> Calabria, arciprete<br />

della chiesa <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> Casteggio, con la scusa <strong>di</strong> non esservi tenuti perché studenti.<br />

320r Reverendo domino episcopo Papie.<br />

Prete Cesaro de Calabria, arciprete dela chiesa de Sancto Petro dela nostra terra de<br />

Chiastezo, se é doluto con nuy, con ciò sia che li canonici de quella ecclesia siano<br />

obligati a pagare per la residentia che non fan al <strong>di</strong>cto arciprete, el quale la fa per loro.<br />

Tamen sonno alcuni che stano lì in Pavia, cioè prete Conra<strong>di</strong>no de Corte et domino<br />

Piero Carminano quali recusano contribuire per la loro parte dela residentia, apparendo<br />

loro non esserli obligati, perché sonno studenti, el quale obiecto non hanno zà facto li<br />

atri canonici, imo hano pagato la parte loro. Pertanto pregamo la reverenda vostra<br />

paternità che la vogli havere da sé li pre<strong>di</strong>cti don Conra<strong>di</strong>no et Petro et admonirli et<br />

indurIi per ogni modo ad fare el debito al <strong>di</strong>cto prete Cesaro quanto ve pare honesto,<br />

non attendendo ale exceptione loro, perché credemo sii rasonevole che loro faciano<br />

quello fanno li altri. Et ogni favore che possete fare al <strong>di</strong>cto prete Cesare, siamo molto<br />

contenti che la paternità vostra gli lo farà per nostro respecto, perché gli li vogliamo<br />

bene et l'havimo caro. Me<strong>di</strong>olani, primo februarii 1453.<br />

Christoforus de Cambiago.<br />

Cichus.<br />

1433<br />

Francesco Sforza al capitano <strong>di</strong> Casteggio<br />

1453 febbraio 3, Milano.<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al capitano <strong>di</strong> Casteggio <strong>di</strong> esentare il solo Antonio da Valperga dalla<br />

tassa dei cavalli, sia per una convenzione che ha con lui, che per il fatto che è citta<strong>di</strong>no pavese.<br />

Capitaneo Clastigii.<br />

Havimo proponuto, et volimo omnino sia observato che al nobile Antonio da Valpergha<br />

non sia dato impazo per il facto dele taxe de cavalli, intendendo a luy tanto, non autem<br />

a soy massari né fitabili; et questo per più respecti, primo perché cossì gli havimo<br />

promisso per conventione, secundario perché é cita<strong>di</strong>no pavese. Siché observaray<br />

questa nostra mente, nonobstante alcuna altra cosa quale se potesse allegare in<br />

contrario. Me<strong>di</strong>olani, iii februarii 1453.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1434<br />

Francesco Sforza al referendario <strong>di</strong> Pavia e a Gracino da Pescarolo<br />

1453 febbraio 2, Milano.<br />

Francesco Sforza, puntualizzato il poco riguardo per le lettere ducali, replica al referendario <strong>di</strong><br />

Pavia e a Gracino da Pescarolo l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> pagare a Galopino d’Abbiate e compagni quanto loro<br />

spetta per il servizio <strong>di</strong> carri prestato al tempo in cui asse<strong>di</strong>ava Milano.<br />

Referendario Papie et Gracino de Piscarolo.

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