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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza vuole che Ioseph da Cortona <strong>di</strong>a al fratello del duca Bosio due ronzini<br />

appartenuti a Bonifacio de Alatro e tenga le altre cose inventariate presso sè, in attesa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sposizioni.<br />

Magistro Ioseph de Cortona.<br />

Havimo inteso quanto tu ne scrivi del’inventario dela robba de Bonifacio de Alaltro<br />

fugitivo, al che respondendo <strong>di</strong>cimo che tu debbi dare et assignare a Bexo, nostro<br />

fratello, quelli duy roncini che sonno appresso de ti. L’altre cose tene in ti et farane<br />

quanto te scriverimo. Data ut supra.<br />

Cichus.<br />

892<br />

Francesco Sforza a Bosio Sforza<br />

(1452 settembre 11, “apud Quinzanum”)<br />

Francesco Sforza scrive al fratello Bosio della ricevuta della lista dei fanti che furono <strong>di</strong><br />

Bonifacio de Alatro; ne scelga due dei più in gamba e stimati quali capi. Ha scritto a Giovanni<br />

Landriani <strong>di</strong> dare ai due per paga sessanta ducati. Dei ronzini, ne dà due a lui e uno al fante<br />

mandato da lui.<br />

Domino Boxio Sfortie.<br />

Havimo recevuto le tue lettere asieme con la lista deli fanti fureno de Bonifacio de<br />

Alatro et similiter havimo informatione da quello de <strong>di</strong>cti fanti quali hay mandato qua, il<br />

quale ne <strong>di</strong>ce che sonno sexanta in tuto vivi; ale quale respondendo <strong>di</strong>cimo che tu debi<br />

ellegere duy de loro deli più apti e sufficienti et più extimati fra loro, ali quali debi dare<br />

et farli capi del’altri, avisandote che scrivemo per le allegate a Iohanne de Landriano<br />

che debbia dare ducati sexanta, cioè uno ducato per paga, a chi gli portarà et<br />

presentarà <strong>di</strong>cte lettere; siché mandale per quelli duy serano ellecti superiori al’altri. Ala<br />

parte deli duy roncini, siamo contenti che siano li tuoy, et cussì scrivimo per le alligate<br />

ad magistro Iosep de Cortona che ti gli <strong>di</strong>a; l’altro roncino havimo lassato a questo<br />

fante, quale tu hay mandato qua. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

893<br />

Francesco Sforza a Nicola de Georgi<br />

(1452 settembre 11, “apud Quinzanum”.<br />

Francesco Sforza avverte Nicola de Georgi, podestà <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, <strong>di</strong> protrarre la sua permanenza in<br />

detto ufficio fino al primo <strong>di</strong> ottobre perché Bartolomeo Porro, podestà <strong>di</strong> Alessandria, è<br />

impegnato fino a tale data.<br />

Nicolao de Georgiis, potestati Laude.<br />

Bartholomeo Porro, potestate in Alexandria, quale debbe venire per potestate de quella<br />

nostra cità, ne scrive non potere venire al’officio fino a calende del mese proximo che<br />

vene per certe sue facende. Pertanto siamo contenti et volemo, nonobstante che<br />

l'officio tuo finisca a mezo questo mese, debbi restare al’officio fino a calende de<br />

octobre proximo et exercire l'officio et administrare como hay facto per lo passato. Data<br />

ut supra.<br />

Iacobus.<br />

Cichus.<br />

894<br />

Antonio degli Eustachi a Francesco Sforza<br />

1452 settembre 9, Pavia.<br />

Antonio degli Eustachi scrive a Francesco Sforza d’aver ricevuto le <strong>di</strong>sposizioni relative al<br />

compartito dei balestrieri e degli uomini armati per il galeone richiesto a comunità in

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