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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Non obstante che per altre nostre ve habiamo scripto che non debiate molestare né<br />

lassare molestare alcuno a chi sia facta rechiesta de balestreri per l’armare de galioni<br />

nostri da kalende del presente mese inanti, perché nuy gli provederimo per altra via,<br />

tamen per questa, ad satisfatione de quelli da Mortara, ve repplicamo che ad essi da<br />

Mortara non lassati né dati dal <strong>di</strong>cto kalende inanzi molestia alcuna per <strong>di</strong>cta casone.<br />

Data Me<strong>di</strong>olani, xiiii februarii 1453.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1492<br />

Francesco Sforza a Francesco de Georgi<br />

1453 febbraio <strong>12</strong>, Milano.<br />

Francesco Sforza ripete a Francesco de Georgi la <strong>di</strong>sposizione datagli <strong>di</strong> togliere dal vicariato <strong>di</strong><br />

Belgioioso venti cavalli e <strong>di</strong> trasferirli nel Siccomario o dove vorrà.<br />

Francisco de Georgiis.<br />

Como per altra nostra te havemo scripto il simile, per questa te replicamo, volendo nuy<br />

havere debito respecto alo excessivo caricho hanno l’homini del vicariato de Belzoyoso<br />

per la taxa de cavalli, maxime considerata la spesa che hanno supportata la estate<br />

passata de havere havuto a casa le gente d’arme che attendevano ala impresa de<br />

Lodesana. Siamo contenti et volemo che descarichi lo <strong>di</strong>cto vicariato de vinti cavalli, li<br />

quali siano levati de lì de presente et allogiati in Sicomaro o altrove, como ti parerà<br />

meglio. Et ad ciò cre<strong>di</strong> essere questa nostra intentione, havemo soctoscripto la<br />

presente de mano nostra propria. Me<strong>di</strong>olani, xii februarii 1453.<br />

Iacobus Becacius.<br />

Cichus.<br />

1493<br />

Francesco Sforza al provve<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Crema<br />

1453 febbraio 14, Milano.<br />

Francesco Sforza esprime al provve<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Crema la sod<strong>di</strong>sfazione per l’accordo <strong>di</strong> cui gli ha<br />

riferito Andrea da Foligno. Rassicurandolo sulla reciprocità nel rinnovo dei salvacondotti e<br />

riba<strong>di</strong>to che gli è assai molesto ogni danno arrecato in violazione <strong>di</strong> questi, gra<strong>di</strong>rebbe avere<br />

informazioni sui provve<strong>di</strong>menti presi contro coloro che arrecarono danni ai sud<strong>di</strong>ti sforzeschi <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> là d’Adda e delle <strong>di</strong>sposizioni prese per la restituzione <strong>di</strong> quanto preso e dei risarcimenti.<br />

330r Provisori Creme.<br />

Havendoce referito ser Andrea da Foligni, nostro cancellero, quanto fia sequito deli<br />

damni hinc inde socto salviconducti facti et dela compositione et accor<strong>di</strong>o havuto<br />

insieme, non ce accade <strong>di</strong>re altro senonchè ce piaze quanto è facto. Ben vogliamo <strong>di</strong>re<br />

che cognoscendo voy, como apertamente già bon tempo haveti voy et altri possuto<br />

cognoscere ad nuy essere ultramodum molesto et te<strong>di</strong>oso quando una minima<br />

violentia se fa ali nostri salviconducti; et facendose, se fa preter mentem et voluntatem<br />

nostram, non ne fessemo patir penitentia ad chi non (a) gli ha colpa, como havete facto<br />

de presenti ali nostri homini da Lo<strong>di</strong> de là d'Adda, ma che non ve recrescesse darcene<br />

adviso cum qualche iu<strong>di</strong>tio deli delinquenti, che quando ben se <strong>di</strong>latasse qualche<br />

tempo in venire ala satisfactione, non se veneria perhò a <strong>di</strong>scorre che non se<br />

satisfesse; et cossì facendo cessariano tanti inconvenienti quanti multiplicano. Per<br />

casone che <strong>di</strong>cti nostri da Lo<strong>di</strong> in questa ultima correria lì et nel vendere hano facto<br />

d'esso che non monta il damno deli vostri, però ve piacerà non volere consentire che<br />

loro in tucto perdano et refarli in dricto quello ve pare rasonevole.<br />

Il salvuconducto per nuy già concesso ali homini vostri per contracambio deli nostri da<br />

Lo<strong>di</strong> dellà d'Adda, perché ser Andrea ce <strong>di</strong>ce il vostro desiderio essere cossì, per<br />

tenore dela presente, in omnibus per omnia prout iacet, reformamo et <strong>di</strong> novo<br />

concedemo, dummodo simile reforma et concessione voy faciate del vostro, avisando il

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