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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza a Raffaele de Zacharia<br />

(1453 marzo 30, Milano).<br />

Francesco Sforza informa Raffaele Zacharia che Sacramoro da Palmia e Niccolò Scipiono si<br />

sono lamentati per le tasse non corrisposte per i loro cavalli rimasti in Alessandria. Informato<br />

certamente da Gentile della Molara sulla tassa loro dovuta, provveda quin<strong>di</strong> per i cavalli rimasti<br />

in Alessandria, del cui numero abbia conferma da Giorgio Annono, luogotenente in quella città.<br />

Raphaeli de Zachariis.<br />

Havimo havuto lamenta da Sacramoro da Palmia et Nicolò da Sipione che tu non li fay<br />

respondere dele taxe per li loro cavalli che sonno remasti dentro de Alexandria; dela<br />

qual cosa, essendo così, ne meravigliamo perché Gentile dala Molara pur ti de’ havere<br />

commesso che gli fazi dare <strong>di</strong>cta taxa per <strong>di</strong>cti cavalli. Per la qual cosa ti<br />

comman<strong>di</strong>amo che ad essi prenominati fazi dare <strong>di</strong>cta taxa integramente per tucti li soy<br />

cavalli vivi remasti in essa cità nostra de Alexandria, del vero numero deli quali volemo<br />

perhò ne habii chiareza da Georgio de Annono, nostro locotenente in essa cità. Data ut<br />

supra.<br />

Bonifacius.<br />

Iohannes.<br />

1660<br />

Francesco Sforza a Marcoleone de Nugarolo.<br />

1453 marzo 31, Milano.<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na a Marcoleone <strong>di</strong> restituire i due carri mandatigli la scorsa domenica dal<br />

luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, richiesti per solo quattro giorni. La mancata restituzione sarebbe un venir<br />

meno alla parola e invoglierebbe a non darli un’altra volta.<br />

356v Marcoleoni de Nugarolo.<br />

Habiamo inteso per la lamenta deli poveri homini de chi sonno quelli duy carri, quali te<br />

mandò domenicha proxima passata el nostro locotenencii de Lode, che tu non gli voy<br />

lassare né liberare se tu non hay el scontro. Et perché, como tu say, forono richiesti<br />

per quatro dì tanto e, non gli relaxando saria perdere el cre<strong>di</strong>to et fare che on’altra volta<br />

non servirebeno, et saria male et torto ad volerli tenere più, pertanto volimo et te<br />

commettimo che subito, alla recevuta de questa, senza contra<strong>di</strong>ctione alchuna et<br />

senza replicatione d’altre nostre lettere, tu ge le debie relaxare. Et non manchi per<br />

cosa del mondo. Me<strong>di</strong>olani, ultimo marcii 1453.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1661<br />

Francesco Sforza a Marco Bolognino<br />

1453 marzo 31, Milano.<br />

Francesco Sforza vuole che Marco Bolognino consenta a Manabruzo, condottiero <strong>di</strong> Guglielmo<br />

<strong>di</strong> Monferrato, <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> un’ora d’aria al giorno nel castello, senza perderlo mai <strong>di</strong> vista.<br />

Marco Bolognino.<br />

Dilectissime nostrer perché a Manabruzo, conductiero del signore Guielmo, quale<br />

haveti lì in le mano, essendo iovene como l’è, gli recressie stare tanto rechuso senza<br />

alchuno aere, siamo contenti che per una hora del dì gli cavi li ferri et el lassati andare<br />

per lo castello, sempre però con bona guar<strong>di</strong>a; et poi, passato l’ora, el faciate<br />

aritornare al luoco suo, facendolo talmente guardare che ad ogni nostra petitione nel<br />

sappiate et possiati consignare. Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e ultimo marcii 1453.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1662

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