Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

payse in modo che vengano, non intendendo in questo alchuni de quelli del magnifico
Bartolomeo Coleone, sed solum de quelle squadre denuo venire de qua in campo
nostro. Ex castris apud Senigam, die v iunii 1453.
In simili forma:
Francisco de Georgiis, comissario, et cetera;
Theseo Pontano, comissario;
Gandulfo de Bononia;
Capitaneo Novariensi.
Cichus.
2047
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
1453 giugno 5, “apud Senigam”.
Francesco Sforza comanda al luogotenente di Lodi e a Andrea Fulgineo di vigilare sugli uomini
che capiteranno lì perché non si fermino più di una notte per poi andare a Pizzighettone, dove
Giovanni Caimo dirà loro che fare.
Locumtenenti Laude et ser Andree de Fuligineo.
Volemo et comandamove strictamente stiati ben attenti et soliciti ad intendere et
sapere continuamente de dì in dì et de hora in hora deli homini d’arme nostri
capitarano lì et in Lodesana per venire in campo nostro, che non li facino demora più
che una nocte per logiamento et che se vengano via cum ogni presteza et celeritate,
faciendo capo a Pizighitone, dove per Iohanne Caymo gli sarà ordinato quello haverrà
a fare. Et in questo habiati buona et bonissima solicitudine et advertentia. Ex castris
apud Senigam, die v iunii 1453.
2048
Francesco Sforza a Raffaele Zaccaria e ad Almerico de Fortis
1453 maggio 19, Milano.
Francesco Sforza impone a Raffaele Zaccaria e ad Almerico Forti, referendario di Pavia, di
osservare le immunità ed esenzione dei beni di Somma e di Sabriona, del comitato di Pavia, di
cui gode Aimerico Sanseverino.
434v Raphaeli de Zachariis et Almericho de Fortis referendario Papie.
Temptari sentimus contra immunitatem et exemptionem spectabilis et strenui Aymerici
de Sancto Severino ex nostris armorum ductoribus respectu bonorum suorum Somme
et Sabrione comitatus illius civitatis nostre, qua de novitate mirantes, iniungimus vobis
et volumus quod immunitatem et exemptionem ipsam iuxta solitum et quemadmodum
iacet observari faciatis et libere revocari quanlibet novitatem in contrarium intentatam.
Data Mediolani, die xviiii madii 1453.
Signata Vicentius.
2049
Francesco Sforza al podestà di Lodi
1453 giugno 4, “apud Senigha(m)”.
Francesco Sforza scrive al podestà di Lodi di non sopportare che i delinquenti si vantino delle
loro azioni, ma siano puniti per essere anche esempio per gli altri a bene vivere. Informato che
Pietro Cademosto è sempre vissuto e ancora vive con la moglie e la famiglia in contrade
nemiche, incurante delle pressioni fatte per il ritorno in patria, comportandosi come ribelle,
dispone che il podestà agisca contro Pietro e la famiglia, ne confischi i beni, e dia
comunicazione ai Maestri delle entratre straordinarie secondo gli ordini ducali.
Potestati nostro Laude.
Ne malefactores de suis malegestis et versuciis glorientur, sed digna pena plectantur,
utque ceteri aliorum exemplo discant bene et quiete vivere, informati quod Petrus de