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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Domino Alexandro Sfortie.<br />

El signore messer Sigismondo ne ha facto recercare li vogliamo fare dare quella<br />

bombarda grande, quale è ad Pesaro perché intende fare contra quello amico, et<br />

cetera. Et cussi ne ha mandato a <strong>di</strong>re che vogliamo fare che Pesaro et lo contato faza<br />

quello farà le terre soe, zoè ad havere amici per amici et inimici per inimici, et fare ogni<br />

altra cosa como faranno essi soy lochi, como intenderay da Nicolò Perusino, quale<br />

vene informato da ti. Sichè te <strong>di</strong>cemo che vogli mandare uno là ad Pesaro, por lo quale<br />

fazi dare <strong>di</strong>cta bombarda ad qualuncha suo mandato, et che voglia or<strong>di</strong>nare lì che<br />

Pesaro faza quello faranno li lochi del prefato messer Sigismondo, et che habia bona<br />

intelligentia cum quelli del prefato signore Sigismondo, como più largamente havemo<br />

<strong>di</strong>cto al prefato Nicolò. Data Gambara, iiii decembris 1452.<br />

Ser Iohannes.<br />

Cichus.<br />

<strong>12</strong>04<br />

Francesco Sforza ad Ambrogino de Longagnano e Giovanni de Manzolo<br />

1452 <strong>di</strong>cembre 5, Gambara.<br />

Francesco Sforza redarguisce i provisionati degli squadreri Ambrogino de Longagnano e<br />

Giovanni de Manzolo per non avere, come chiesto, preso, nell’andata da Farfengo a Cerreto, la<br />

via <strong>di</strong> qua dall’Adda sotto la guida <strong>di</strong> Donato, che conferma il loro rifiuto, preferendo la via <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong>. Li ammonisce che, se per il ritardo, si incorrerà in qualche rovescio, li attenderà la forca.<br />

*275v Probis viris Ambrosino de Longagnano et Iohanni de Manzolo provisionatorum<br />

nostrorum squadreriis.<br />

Vuy sapeti che ve havevamo or<strong>di</strong>nato che da Farfengo doveste andare a Cerreto con<br />

le squadre vostre per la via de qua d'Adda et che Donato, nostro famiglio, ve guidava;<br />

mò siamo avisati da esso Donato che, nì per conforti, nì persuasione soe, nì per farina,<br />

nì per <strong>di</strong>nari ch’el ve habia vogliuto dare, vuy non gli siti vogliuti andare per la <strong>di</strong>cta via<br />

de qua d'Adda, ma che gli siti andato per la via de Lo<strong>di</strong>. Nuy se maravigliamo et<br />

dolemo grandemente <strong>di</strong> facti vostri et de tale renitentia, perché, essendo el facto de<br />

Cerreto del’importantia che I’è, haveressemo creduto gli devesti essere andati per<br />

mezo de uno foco. Pertanto ve avisamo che, se per questa vostra tardanza, incontrarà<br />

caso alcuno in la <strong>di</strong>cta impresa che ne despiacia, daremo tucta la colpa a vuy et ad<br />

quelli <strong>di</strong> vostri che ne seranno stato casione, et ve demonstraremo, se tanto viveremo,<br />

che habiate facto male a non obe<strong>di</strong>re li comandamenti nostri. Ex Gambara, <strong>di</strong>e quinto<br />

decembris 1452.<br />

Avisandovi ancora che se’l damno, quale potesse seguire, fosse tale che ne meritasti<br />

punitione, ve farimo impicare per la gola. Data ut supra.<br />

Irius.<br />

Iohannes.<br />

<strong>12</strong>05<br />

Francesco Sforza a Papi<br />

1452 <strong>di</strong>cembre 1, (Gambara).<br />

Francesco Sforza consegna a Papi il memoriale <strong>di</strong> quello che deve <strong>di</strong>re a suo fratello<br />

Alessandro. Primo, comunicargli che non ha avuto una lettera o ambasciata che lo informasse<br />

<strong>di</strong> come sono andate le cose, ricordando che si doveva scrivergli quoti<strong>di</strong>anamente e per<br />

replicati e triplicati messi. Si meraviglia che sostenga che si sia presa con <strong>di</strong>fficoltà l’abbazia <strong>di</strong><br />

Cerreto e che non abbia ancora le bastite mentre si ritenevano prese entrambe.<br />

All’affermazione che le bastite non potranno essere soccorse che per la bocca del Serio, gli <strong>di</strong>ce<br />

che, presa Cerreto, doveva mandare gli uomini <strong>di</strong> Cotogno, Casale, Castiglione e dei luoghi<br />

vicini a guardare le rive dell’Adda dalla parte per impe<strong>di</strong>re eventuale passaggio <strong>di</strong> nemici con<br />

schioppetti e balestre. Manda Zorzo con l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> posizionare un galeone, dei redeguar<strong>di</strong> e<br />

imbarcazioni a vigilare la bocca del Serio e gli raccomanda <strong>di</strong> non farsi mancare i guastatori.<br />

Vuole che metta più gente a Cerreto, fanti, saccomanni e uomini del paese per un numero da<br />

cinquecento a seicento persone, fino a mille persone a pie<strong>di</strong> provvedendole delle necessarie<br />

vettovaglie. Tale massa <strong>di</strong> uomini sarà un deterrente per ogni attacco nemico, che potrà essere

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