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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Per la renitentia che usano li homini vostri in pagare quelle de che sonno debitori per<br />

casone dele taxe, se fanno simelmente retrogra<strong>di</strong> et renitenti li gentilhomini et gli altri<br />

lochi che sonno debitori, guardando pur ala via che fanno li vostri, la qual cosa a nuy<br />

nedum è molesta, ma eciam ne redunda a gran<strong>di</strong>ssimo danno, como siamo certi la<br />

vostra paternità intenda. Et perché se rendemo certi che voi non voliti essere casone,<br />

né principio de veruno nostro male, che facilmente ne segue per casone de questo, ve<br />

confortiamo, et cossì volemo che debiati talmente provedere che li vostri fazano<br />

integramente el debito suo, perché siano casone de fare che tutti li altri debitori faciano<br />

el simile, avisando che quando ala vostra paternità non faza questo, ne serà<br />

necessario provederli nuy, che serà non senza grande spessa d’essi vostri homini.<br />

Data ut supra.<br />

Bologninus.<br />

Iohannes.<br />

2102<br />

Francesco Sforza a Giacometto da Vaylate, ad Antonello da Parma e a Francesco da Treviglio<br />

(1453 giugno 13, “apud Senigham”).<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na agli squadrieri ducali Giacometto da Vaylate, ad Antonello da Parma e<br />

a Francesco da Treviglio <strong>di</strong> recarsi da lui con tutti i loro carriaggi e ogni altra loro cosa pigliando<br />

la via più dritta da Pizzighettone a Cremona. Non potendo andare là dove lui si trova, alloggino<br />

nella pieve <strong>di</strong> San Giacomo o sue vicinanze, stando però ben vigili per non ricevere danni dai<br />

nemici. Pure quando partiranno da Pizzighettone devono mandare avanti delle loro sentinelle<br />

verso Romanengo, Trivoli e altrove, sempre per la loro sicurezza.<br />

Strenuis viris Iacometo de Vaylate, Antunello de Parma et Francisco de Trivilio,<br />

squadreriis nostris <strong>di</strong>lectis.<br />

Nonobstante quanto ve habiamo scripto hoghi per un’altra nostra littera, per questa ve<br />

<strong>di</strong>cemo, or<strong>di</strong>namo et coman<strong>di</strong>amo che sabbato da matina proximo ad venire, che serà<br />

a dy xvi del presente, debbiati or<strong>di</strong>natamente con tucti li vostri cariagii et ogni altra cosa<br />

del vostro, per la via dericta de Pizghitone ad Cremona, et se pottereti, venire qua da<br />

nuy, l’haveremo carissimo. In caso che non podessivo voi venire dove noi seremo,<br />

poteti alogiare ala pieve de San Iacomo et lì circonstanti, stagando però con boni<br />

ascolti per modo che non podessivo recevere danno né mancamento alcuno. Et cossì<br />

quando ve partereti da Pizghitone, vogliati mandare le vostre scolte et vedeti de mano<br />

in mano verso Romanengho,Trivoli e li altri lochi, dove ve parerà expe<strong>di</strong>ente, siché<br />

dal’inimici non potessevo recevere mancamento veruno nel vostro venire da<br />

Pizghittone ad Cremona. Et se lì con voi fossero li altri homini d’arme et soldati che<br />

delle vostre (a) squadre, fate che ogni persona vegna via con voi con loro cariagii qui in<br />

campo da noi et provedeti como ve pare, siché ve ren<strong>di</strong>ati salvi et securi per <strong>di</strong>cto<br />

camino. Et vogliatene per ogni modo partirve sabbato <strong>di</strong> domatina et venire via<br />

secundo de sopra ve scrivemo, et veniti or<strong>di</strong>nati in modo che non possiati recevere<br />

danno né vergogna alcuna. Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue soldati depennato.<br />

2103<br />

Francesco Sforza a Alessandro Visconti<br />

1453 giugno 15, “apud Senigham”.<br />

Francesco Sforza si aspettava che Alessandro Visconti, squadriero ducale, fosse tra i primi a<br />

uscire in campo con lui, ma ha realizzato che mancavano lui e i suoi uomini. Il duca lo invita a<br />

raggiungerlo da Pavia e <strong>di</strong> avvisarlo <strong>di</strong> quando lo potrà trovare in campo.<br />

445v Alexandro Vicecomiti, squadrerio nostro.<br />

Noi credevamo che tu dovesse essere deli primi ad ussire in campo con nui senza

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