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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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modo che facciano al più presto quello che si or<strong>di</strong>nerà loro; in caso contrario non si avvarrà più<br />

<strong>di</strong> lui.<br />

Raphaeli de Zachariis.<br />

Per la tua pocha sollicitu<strong>di</strong>ne hai usata in scodere quelle taxe, venemo falliti deli<br />

penseri nostri, et perché mò semmo per ussire in campo, le gente se scusano non<br />

essere expe<strong>di</strong>te, el che intendemo essere occorso non senza tua grande casone; del<br />

che per certo ne rencresce. Et perché questo se intenda et quelle cose se expe<strong>di</strong>scano<br />

presto, mandamo lì Americho de Forti, nostro famiglio. Pertanto volimo sii con luy et,<br />

dandoli introduxtione de quello haverà ad fare, insieme con luy solliciti per modo et<br />

forma che se faza subito quanto se ha ad fare lì perché se possano spazare le nostre<br />

gente, aciò che poi, senza altra contra<strong>di</strong>xione, possano presto fare quanto per nuy gli<br />

serà or<strong>di</strong>nato. Et te avisamo che bisogna che ogniuno sia expe<strong>di</strong>to fra quatri giorni,<br />

altramente ne daray casone de non operarte più in alcuna nostra facenda. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e vi maii 1453.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1886<br />

Francesco Sforza ad Andrea Dandolo<br />

1453 maggio 6 Milano.<br />

Francesco Sforza assicura Andrea Dandolo, provve<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Crema, <strong>di</strong> aver scritto al<br />

conestabile Cristoforo da Cremona che, restituite le cose senza pagare alcun riscatto, liberi gli<br />

uomini <strong>di</strong> Crema.<br />

Andree Dandolo, provisori Creme.<br />

Per satisfatione vostra havimo scripto ad Christoforo da Cremona, nostro conestabile,<br />

che relaxi liberamente quelli homini da Crema presi et che non li astrengha ad<br />

pagamento veruno de spese, et cossì etiam<strong>di</strong>o che gli faza restituire ogni robba a loro<br />

tolta. Et siamo certi che mò più non gli farà contra<strong>di</strong>ctione né vi darà più materia de<br />

lamentarve de luy. Me<strong>di</strong>olani vi maii 1453.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

1887<br />

Francesco Sforza a Cristoforo da Cremona<br />

1453 maggio 6, Milano.<br />

Francesco Sforza esprime a Cristoforo da Cremona il <strong>di</strong>sappunto per il rifiuto <strong>di</strong> rilasciare gli<br />

uomini <strong>di</strong> Crema, pretendendo, in contrasto con la volontà ducale, un riscatto <strong>di</strong> due ducati pro<br />

capite e rifiutando <strong>di</strong> restituire le loro cose. Gli impone <strong>di</strong> liberare senza alcuna pretesa i<br />

prigionieri, minacciando <strong>di</strong> provvedervi a spese <strong>di</strong> Cristoforo.<br />

401r Christoforo de Cremona<br />

Mò non possiamo fare che gravemente non se lamentiamo <strong>di</strong> te perché havendoti<br />

commesso et scripto che dovesti libere relaxare quelli presoni da Crema, pare che<br />

anche non li relaxi, secundo ch’el provi<strong>di</strong>tore da Crema ne ha scripto, imo li reteni cum<br />

volergli rescodere duy ducati per uno per le spese, et cossì ne scrivi che non gli fay<br />

rendere le soe robbe, quale gli funo tolte, che quanto honore faci ad nuy et ad ti in<br />

questo, siamo certi lo cognosci, perché say bene che, non essendo presoni, nedum<br />

sonno obligati ad pagare le spese, ma più tosto saresti obligato ad satisfargli ad ogni<br />

damno et interesse che hanno patito per la presonia. Et perché hormaii ne rencresce<br />

replicare tante volte et essere cossì male obe<strong>di</strong>ti da ti, <strong>di</strong>cimo per questa, et cossì te<br />

comman<strong>di</strong>amo che lassi <strong>di</strong>cti presoni liberamente et non li astringi ad veruno<br />

pagamento de spese, et cossì gli faray rendere tute le robbe et cose a loro tolte, et non<br />

dà materia che più ti habbiamo ad replicare, altramente te certificamo che nuy li

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