Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

del damno et poy provedi summarie, simpliciter et de plano, senza strepito et figura de
iuditio, che al dicto Petro Zorzo sia refacto et restaurati li damni suoy per quelli gli
haverano facti, facendo però in modo che veruna dele parte iuste se possa lamentare.
Mediolani, xxi februarii 1453.
Marchus.
Cichus.
1528
Francesco Sforza vuole al capitano della Lomellina
1453 febbraio 21, Milano
Francesco Sforza vuole che il capitano della Lomellina pavese provveda che, con rito
sommario, Agostino da Morsano da Spengio abbia dai suoi creditori quello che realmente gli è
dovuto.
336v Capitaneo Lomeline Papie.
Augustino da Morsano da Spengio ne ha exposto havere alcuni soy debitori per
diverse casone dali quali, per li loro subterfugii, non pò conseguire el debito suo;
pertanto ne ha supplicato vogliamo, mediante la rasone, providere ala indemnitate soa.
Parendone adoncha la rechiesta soa honesta, volemo et te commettemo che ad ogni
instantia d’esso Augustino, o de suo legitimo messo, per ogni remedio de rasone,
summarie, simpliciter et de plano, senza strepito et figura de iuditio, constringi ogni suo
debitore ad fargli el dovere de tucto quello te constarà luy essere vero creditore.
Mediolani, xxi februarii 1453.
Marcus.
Cichus.
1529
Francesco Sforza vuole al podestà e castellano di Vigevano
1453 febbraio 21, Milano.
Francesco Sforza vuole che il podestà e castellano di Vigevano proceda contro quegli uomini
che, per la neve, hanno fatto danno alle cacce ducali alle quali in futuro dovrà provvedere.
Potestati et castellani Viglevani.
Intendimo che per alcuni homini de quella terra et circumstantie per questa neve è
stato facto et se ne fa grande damno ale nostre caze in fare morire et perdere molti
animali; la qual cosa molto ne rencresce. Pertanto volimo che debiate procedere contra
qualuncha habia damnificato dicte nostre caze secundo l’ordini nostri et rasone
rechiede, et per l’avenire gli habiati tal cura et ordine che non gli sia facto damno
alcuno, puniendo caduno che contra farà ale cride et ordeni nostri. Mediolani, xxi
februarii 1453.
Marchus.
Cichus.
1530
Francesco Sforza dice a Moretto di Sannazzaro
(1453 febbraio 21, Milano).
Francesco Sforza dice a Moretto di Sannazzaro di essere impossibilitato ad accontentare suo
nipote Pietro Giorgio perché, considerato il momento, anzichè accrescere, è il caso di diminuire
la spesa;, rimanda il tutto a tempi migliori nei quali soddisferà la richiesta.
Domino Moreto de sancto Nazaro.
L’è stato qui da nuy Pedro Zorzo, vostro nepote, dal quale, inteso quanto ne ha dicto,
ve respondemo che volentieri, sì per farvi cosa grata et accepta, sì etiandio perché el
iovene ne pare vertuoso et da bene, gli haveressimo facto quello ne ha rechiesto, ma