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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Cichus.<br />

182<br />

Francesco Sforza, avvisato il luogotenente e il referendario <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> dell’arrivo a Lo<strong>di</strong> domani<br />

sera del marchese <strong>di</strong> Mantova, chiede sia trattato onorevolmente. Il referendario comperi ogni<br />

cosa necessaria, sicuro che nella stessa serata sarà rimborsato dal cancelliere Giovanni de<br />

Ulesi.<br />

1452 febbraio 13, Milano.<br />

36r Locumtenenti et referendario Laude.<br />

Ve advisamo como lo illustre signor messer lo marchexe de Mantoa se partirà domane<br />

deretro <strong>di</strong>snare de qui et domane de sera venerà ad cena lì ad Lode. Pertanto volimo<br />

debiati fare preparare honorevelmente la cena per domane ad sira per la signoria soa<br />

et cossì per tutti quelli venerano in soa compagnia et fareti apparechiare li lecti et<br />

stancie et ogni altra cosa ve parerà necessaria, siché ciaschuna persona sia tractata<br />

honorevelmente; et tu, referendario, comperaray ogni cosa perché domane ad sera<br />

poy ser Zohanne de Ulexis, nostro canzellario, quale man<strong>di</strong>amo cum lo prefato illustre<br />

signor marchexe, te renderà tutto quello haveray speso. Siché fati non mancha nulla.<br />

Allo quale illustre signor marchexe volimo andati incontro et li faciati tanto honore<br />

quanto farestivo alla nostra propria persona. Me<strong>di</strong>olani, xiii februarii 1452.<br />

Franciscusfortia Vicecomes manu propria subscripsit.<br />

Cichus.<br />

183<br />

Francesco Sforza sollecita Antonio de Picheti, vicario del vescovo pavese, a terminare la causa<br />

tra il vescovo e Oldrado Lampugnani, consigliere ducale, perché la mancata soluzione<br />

impe<strong>di</strong>sce Oldrado <strong>di</strong> operarare in alcune faccende come richiesto da duca.<br />

1452 febbraio 15, Milano.<br />

Antonio de Pichetis, vicario episcopi Papiensis.<br />

Intendendo noi operare il spectabile nostro consegliero misser Oldrado da<br />

Lampugnano in alcune nostre spetialitate molto importante et volendolo mandare per<br />

expe<strong>di</strong>tione de <strong>di</strong>cte fazende, s’è demostrato pur un pocho <strong>di</strong>fficile per respecto dela<br />

causa che vertisse fra monsignor miser il vescovo lì vostro et luy, la quale è commessa<br />

ad voi per lo terzo de voluntà d’esse parte perché, <strong>di</strong>ce, vorria pur prima nanzi la soa<br />

partita vederli fine; et perché se recor<strong>di</strong>amo altre volte havervi scripto per la<br />

expe<strong>di</strong>tione d’essa causa, se miravigliamo più che anche non gli habiati posto el debito<br />

fine. Il perché vi confortamo et mandamovi decidati et terminati <strong>di</strong>cta causa facendo<br />

rasone, non guardando più nel volto del’uno como del’altro; nam ne pare farite el<br />

debito vostro ad mectergli horamai fine et faritene 36v anche ad noy piacere assai, si<br />

perché el <strong>di</strong>cto miser Oldrado habia casone de non retrarsi et de andare con soa bona<br />

voglia per le <strong>di</strong>cte nostre spetialitate, nedum adesso, ma anche dele altre volte, et si<br />

perché desideramo grandemente ch’el habia fine per lo bene, cossì del’uno como<br />

del’altro, et dolene assay che <strong>di</strong>fferentia alcuna sia tra essi doi quali sonno quelli<br />

homini che sonno et ali quali portiamo singulare affectione. Siché vi carichamo per ogni<br />

respecto ad mectergli adesso fine facendo rasone como havimo <strong>di</strong>cto.<br />

Me<strong>di</strong>olani, xv februarii 1452.<br />

Cichus.<br />

184<br />

Francesco Sforza, avuta da Giovanni Stefano Bottigella richiesta <strong>di</strong> poter prendere acqua dal<br />

fiume Versa per un mulino e per irrigare alcuni suoi prati a Castana, territorio della giuris<strong>di</strong>zione<br />

del podestà <strong>di</strong> Stradella, vuole che il capitano del comitato pavese d’Oltrepo chieda al podestà<br />

se tale concessione danneggia i locali e quanti danari se ne possono pretendere.<br />

1452 febbraio 13, Milano.

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