Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

cossì o non, et del tutto chiaramente, aciò possiamo intendere quello habiamo a fare.
Data Mediolani, die xiiii ianuarii 1453.
Marcus.
Cichus.
1355
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
1453 gennaio 15, Milano.
Francesco Sforza ordina al luogotenente di Lodi di consentire a Stefanino da Abbiate, famiglio
di Antonio Landriani, di condurre a Spino, in una o più volte entro venti giorni, tre moggia di
frumento, raccomandandogli, per riguardo ad Antonio, Stefanino e gli uomini di Spino.
Locumtenenti Laude.
Siamo contenti et volemo che voy concedati licentia a Stefanino de Abbià, famiglio de
Antonio de Landriano, che possa extrahere et condurre fora da quella nostra cità moza
tre de frumento al loco et villa de Spino in una et più volte, come meglio piacerà ad
esso, in termino de viginti dì et non ultra, et questo facemo per bono respecto. Et cossì
vogliate havere per raccomandato dicto Stefanino et cossi li homini di Spino in ogni
cosa accadesse, iusta et honesta, per respecto del dicto Antonio. Mediolani, xv
ianuarii1453.
Zanectus.
Iohannes.
1356
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
1453 gennaio 15, Milano.
Francesco Sforza dice al luogotenente di Lodi d’essere contento dell’ordine dato per avere
calcina; chiede ne sia fatta, sicuri che sarà pagata e lo informi del quantitativo di mattoni
recuperato. Ha gradito come ha punito i guastatori fuggitivi.
Locumtenenti Laude.
Inteso quanto ne scriviti del’ordine haveti posto per havere dela calcina, rimanimo
molto contenti et volimo dicate a quelli che l’hano, che la tengano a nostra posta et ne
faciano fare del’altra perché ge la pagaremo per honesto e ragionevole pretio. Volemo
etiandio che cerchate havere deli quatreli più che se pote, avisandone deinde quanta
quantità ve sperarite potere havere. Del castigamento haviti dato a quelli fugitivi
guastatori, ve comendiamo et ve dicemo che haviti facto bene. Mediolani, xv ianuarii
1453.
Iohannes.
1357
Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Sant’Angelo
1453 gennaio 15, Milano.
Francesco Sforza si stupisce che podestà, comune e uomini di Sant’Angelo abbiano impedito ai
dazieri di Lodi di accertare l’imbottato di frutti non originari del luogo. Replica l’ordine,
ammonendoli che, se ciò si ripetesse, farà pagare a loro l’alloggio.
307v Potestati et comuni et hominibus Sancti Angeli.
L’altro dì ve fecimo dire che devessi lassare cercare ali datieri de Lodi l’imbotato de
fructi che non sono nati in la possessione de Sancto Angelo, et non l’havete vogliuto
fare, como intendiamo per querella loro. Pertanto, meravigliandone de questo, ve
replicamo de novo che gli debiati lassare cerchare lo dicto imbotato, certificandovi, se
non lo farete, faremo pagare a voy el ristoro quale domandiamo per questa casone.
Mediolani, xv ianuarii 1453.
Irius.