Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

agravaressemo più al presente, como habiamo facto per lo passato. E certo el doveti
fare voluntera et de bona voglia per non monstrarne mancho fede et devotione che
faciano l'altri nostri subditi; ma bene ve dicemo che, asetate che serano le cose, como
speramo in Deo, la iustitia et animosità dele nostre gente, ve restauraremo in altri
aconzi; sichè metiti ordine al dinaro et exbu(r)saritelo al nobile Raphaele Zacharia,
nostro commissario, o como luy ordinerà, et simul exequeriti quanto ve dirà et ordinarà
per parte nostra. Et similiter metiti ordine con più presteza sia possibile ad exigere le
dicte tasse de zenaro o febraro proximi passati, aciò se posseno dare a quelli nostri
gente de Bressana et altroe, a quale sono assignati. Data Mediolani, die suprascripto.
Ser Iacobus.
Cichus.
1691
Francesco Sforza esprime al podestà, al comune e uomini di Pontecurone lo stupore per la
pretesa di voler pagare agli uomini di Bartolomeo Colleoni le tasse dal dieci e non dal primo di
marzo.
(1453 aprile 3), Milano.
362r Prudentibus viris potestati, communi et hominibus Pontiscuroni nostris dilectis.
L'homini d'arme del magnifico Bartolomeo Coleone allozati in quelli terra se lamentano
che non gli voleti respondere dele taxe se non incommentiando a dì x del mese de
marzo proximo passato; del che non possiamo fare che non se maravigliamo. Et
perché, como sapeti, dicti homini d'arme seriano venuti là fin inante el kalende del dicto
mese, ne pare assai ragionevele et conveniente che debiano havere dicta taxa
incomentiando in dicto kalende. Per la qual cosa ve commandiamo et volimo che ad
essi homini d'arme debiate respondere dela dicta taxa del dì primo de marzo per fin
che gli haverano ad stare lì. Et questo fareti senza più exceptione, siché non habiamo
ad recevere più lamenta. Data Mediolani, die suprascripto.
Bonifacius.
Cichus.
1692
Francesco Sforza ordina al podestà di Tortona di far consegnare, previo versamento dei danari
del pegno, al famiglio di Francesco Capra i pegni dati da Francesco a un ebreo di lì, facendo ciò
in deroga a quanto convenuto perché Francesco è attualmente impegnato in servizi ducali.
(1453 aprile 3), Milano.
Potestati Terdone.
Volimo che al famiglio del nobile Francesco dela Capra, nostro carissimo presente
portatore, fati dare et assignare alcuni pigni del dicto Francisco, quale stanno in pigno
apresso uno ebreo habita in quella nostra cità, con questo che gli siano exbursati li
dinari per li quale stanno dicti pigni, nonobstante che dicto Francesco fusse convenuto
con esso ebreo non dovessi dare dicti pigni se non a Francisco proprio, perché è
occupato in li nostri servicii, non gli pò venire. Data Mediolani ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
1693
Francesco Sforza scrive al podestà di Mortara sulla renitenza di coloro che sono tardi al
pagamento della tassa dei cavalli e del carriaggio per il castello di Porta Giovia, cui nessuno è
esente.
(1453 aprile 3), Milano.
Potestati Mortarii.
Intendemo sonno alcuni in quella nostra terra retrogradi, tardi et renitenti ad pagare