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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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exequate acioché <strong>di</strong>cto conestabile non habia <strong>di</strong>cta cagione de querella, e de questo<br />

non se hanno ad gravare li <strong>di</strong>cti dacierii se, sapendo loro che ha beuto, gli faciano<br />

venire in iu<strong>di</strong>cio e testificare, non lo lassando molestare né inquietare donec res fuerit<br />

bene <strong>di</strong>scussa.<br />

Ne ha simelmente facto exponere che nel principio, quando obtenessemo Cerreto, gli<br />

forano tolte alcune arme con promissione de restituirgele; e pur mai non gli sonno<br />

restituite, che potria preiu<strong>di</strong>care cossì a (a) nui quanto a luy. Pertanto volemo e ve<br />

comettemo che debiate intendere che arme foreno tolte et operare con effecto che, aut<br />

gli siano restituite, aut, quod melius est, fargele pagare iusto precio aciò ch'el se possa<br />

provedere d'altre per guar<strong>di</strong>a de quella nostra porta. Volemo insuper, che vuy gli<br />

prove<strong>di</strong>ati ch'el gli sia proveduto dele soe paghe meglio che non gli è facto fin a mò, e<br />

fatilo con tale effecto che più non ve l’habiamo a scrivere, facendole eciam<strong>di</strong>o satisfare<br />

del passato suo servito, o per via de qualche assignatione, o pecunia numerata, ita<br />

ch’el se possa mantenire ala guar<strong>di</strong>a quale gli havemo commessa. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue luy depennato.<br />

2133<br />

Francesco Sforza ad Andrea da Correggio e a Gracino da Pescarolo, referendari <strong>di</strong> Pavia<br />

1453 giugno 20, “apud Senigham”.<br />

Francesco Sforza si duole con il milite Andrea da Correggio e con Gracino da Pescarolo,<br />

referendari <strong>di</strong> Pavia, per la mancata esecuzione dell’or<strong>di</strong>ne loro ripetutamente impartito <strong>di</strong> far<br />

avere a Giacomo Scrovegni le entrate <strong>di</strong> Gambarana, Cairo, Sparavara e Serpente perché lo<br />

Scrovegni possa mantenersi in vita. Riba<strong>di</strong>sce l’or<strong>di</strong>ne e, nel caso che tali entrate fossero già<br />

state consumate, devono attingere ad altri denari.<br />

Egregiis virìs domino Bartholomeo de Corrigia militi, et Gracino de Piscarolo<br />

referendariis nostris Papie.<br />

Ne marevigliano pur assai che, havendove tante volte scripto et commesso che<br />

facessevo respondere et dare liberamente al nobile homo Iacomo Scrovignio l’intrate<br />

deli lochi del Cayro, Gambarana, Sparavara et Serpente, quale noi gli havemo<br />

assignato aciò possa substentarse et mantenersi la vita, non l’habiate anchora facto,<br />

né exequito, quanto per quelle nostre ve scripsemo, del che non possiamo se non<br />

agravarse de voi grandemente che non siati più prompti ala executione dela voluntà<br />

nostra. Et perché 452v è nostra intentione che <strong>di</strong>cto Iacobo omnino habia <strong>di</strong>cte intrate,<br />

ve coman<strong>di</strong>amo et volemo che ge le fazati dare liberamente et senza contra<strong>di</strong>ctione<br />

alchuna et, se per caso <strong>di</strong>cte intrate fossero spese et consumate, volimo che de<br />

qualunque altre <strong>di</strong>nari, debiati far contento <strong>di</strong>cto Iacomo, siché non habiamo ad<br />

recevere più lamenta. Data apud Senigham, <strong>di</strong>e xx iunii MCCCCLIII.<br />

Bonifacius.<br />

Iohannes.<br />

2134<br />

Francesco Sforza al capitano della Lomellina<br />

(1453 giugno 20, “apud Senigham”).<br />

Francesco Sforza, saputo che Guglielmo <strong>di</strong> Monferrato sta per arrivare o per mandare delle sue<br />

genti in Lomellina, ritiene che prima sua mossa sarà <strong>di</strong> impadronirsi <strong>di</strong> Sannazzaro, località<br />

prossima al Po e in<strong>di</strong>fesa. Sebbene abbia comandato a Taddeo dal Verme <strong>di</strong> andare là con i<br />

suoi uomini, or<strong>di</strong>na al capitano della Lomellina <strong>di</strong> raggiungere Sannazzaro con l’ufficiale, uomini<br />

del luogo e guastatori raccolti nei <strong>di</strong>ntorni mettendo il posto in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> reggere al primo<br />

scontro.<br />

Egregio <strong>di</strong>lecto capitaneo nostro Lumeline.<br />

Havemo havuto aviso ch’el signore Guiglielmo è per venire, o mandare sue gente in<br />

breve in Lomelina, e la prima cosa ch’el vole tentar de fare se è de volere pigliare la<br />

terra de Sannazaro perché è passo apresso el Po et anche se confida de poterlo

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