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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

(1453 luglio 10, “apud Gay<strong>di</strong>um”).<br />

Francesco Sforza precisa al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> che per il pagamento dei navaroli sul<br />

burchiello a Cerreto, ha scritto al Fiorentino <strong>di</strong> dare loro quattro ducati. Circa la commutazione<br />

della spesa per la guar<strong>di</strong>a della riva dell’Adda con quella dei retroguar<strong>di</strong>, ha già espresso il suo<br />

assenso e ne ha scritto al fratello Corrado. Per il salvacondotto <strong>di</strong> mezzo, si informerà del<br />

contraccambio e poi risponderà loro. Li ringrazia per l’informazione datagli delle notizie portate<br />

da Melgaro da Geradadda.<br />

Locu(n)tenenti Laude.<br />

Havemo recevuto le vostre littere, ale quale, respondendo, et primo, quanto ala parte<br />

del pagamento de quelli duy navaroli stanno in lo burghiello apresso Cereto, nuy<br />

scrivemo al Fiorentino che, a vostra contemplatione, peticione gli <strong>di</strong>a per adesso quatro<br />

ducati d’oro, siché fategli dare fin a tanto gli faremo altra provixione. Ala parte de<br />

permutare la spesa dele guar<strong>di</strong>e dela rippa d’Ada in li retrovar<strong>di</strong>, nuy havemo scripto a<br />

Conrado, nostro fratello, et a vuy che siamo contenti, como già haveriti inteso per le<br />

nostre precedente. Ala parte del salvoconducto de mezo, ce informaremo del<br />

contracambio e poi ve responderimo e cercaremo de fare el bene deli nostri sub<strong>di</strong>ti.<br />

Ala parte dele novelle ha portato quelo Melgaro da Giaradada, ve commen<strong>di</strong>amo<br />

del’aviso, et siamo certissimi vorissevo intervenisse quanto scriviti per l’amore et fede<br />

ne portate, ma quanto al mandare quelle gente al presente de là, non ne pare el<br />

tempo, et quando el vorimo fare, ve lo farimo ben sapere. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

2213<br />

Francesco Sforza a Lorenzo de Vitellensi de Corneto<br />

1453 luglio 4, Milano.<br />

Lorenzo de Vitellensi de Corneto <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver ricevuto la lettera dello Sforza e del comune e<br />

uomini <strong>di</strong> Montecastello, sud<strong>di</strong>ti del duca <strong>di</strong> Savoia, con lamentele verso Otto da Mandello e le<br />

genti d’arme sforzesche a Sale per furti, estorsioni e ferimenti. Assunte informazioni, può<br />

asserire che la vertenza tra il conte Otto e la comunità <strong>di</strong> Montecastello nasce da ragioni <strong>di</strong><br />

confine e da <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione oltre il Tanaro. Se quelli <strong>di</strong> Montecastello querelassero<br />

per danni fatti alle loro possessioni oltre il Tanaro, verrebbe sentenziato che hanno torto, tant’è<br />

vero che, mentre il conte non ha nulla in contrario a che la vertenza sia portata in giu<strong>di</strong>zio, quelli<br />

<strong>di</strong> Montecastello non sono d’accordo. Circa la querela contro i residenti a Sale, ha trovato che le<br />

due bestie grosse da carne sono state loro tolte <strong>di</strong> qua dal Tanaro e, quin<strong>di</strong>, non in territorio<br />

sabaudo. Quanto allo strame, si tratta <strong>di</strong> quantità esigua.<br />

472v Copia illustrissimo domino duci Me<strong>di</strong>olani.<br />

Illustrissime princeps et excellentissime domine et creator mi singularissime, post<br />

humilimam recommendationem, in lo mese passato, recevì littere da essa vostra<br />

signoria con supplicatione et altre littere incluse del comune et homini dal<br />

Montecastello, sub<strong>di</strong>ti del’illustrissimo signore duca de Savoya, dove se lamentano del<br />

magnifico meser lo conte Otto da Mandello et anque dele gente d’arme dela prelibata<br />

signoria vostra, stantiate in la vostra terra de Sale, de robarie et altre extorsione et<br />

ferite de homini, alloro et in li loro beni illate. So aduncha per comandamento dele<br />

pre<strong>di</strong>cte lettere, transferitome in li pre<strong>di</strong>cti lochi et o<strong>di</strong>to quanto per loro capituli et<br />

responsione hanno voluto produre le parte, anque tolte altre informatione per quanto<br />

da mi ho possuto investigare, mò, referendo, <strong>di</strong>co le casone dele <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e dal pre<strong>di</strong>cto<br />

conte ala comunità de Montecastello havere potissima (a) origine per alchune confine<br />

de possessione et anque de iuris<strong>di</strong>ctione ultra el fiume de Tanero, et indel’una parte et<br />

l’altra hanno facto dele cose asay: pur la ragione fin qui molto favoreza el pre<strong>di</strong>cto<br />

conte messer Otto: se li pre<strong>di</strong>cti de Montecastello fanno querella de danni in loro<br />

possessione citra el <strong>di</strong>cto fiume de Tanero, hanno torto. Al che responderò de parte in<br />

parte, quando la vostra illustre segnoria degnerà volere sapere. Del che tucto el conte

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