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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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exequire et fare quello serrà da fare dal canto de là et quanto li havemo or<strong>di</strong>nato,<br />

advisandote che fra quatro o sei dì haveriti spazato quello serà da fare, et poy volimo<br />

cum in ogni modo retornati tucti in campo. Et perché te possi meglio valere deli toy, te<br />

man<strong>di</strong>amo tucti li toy cavali et cariagi che haveti qui in campo, ma vogli havere bona<br />

advertentia et <strong>di</strong>ligentia in lo tuo andare che per la via non recevessi danno et vergogna<br />

et teneray la via più appresso ad Po che sia possibile, et adviseray subito per uno deli<br />

toy li pre<strong>di</strong>cti Antonio et Petromaria che te adviseno et mandeno a <strong>di</strong>re dove tu deveray<br />

andare et cussì della via che haveray ad fare; ma per non perdere alcuno tempo in lo tuo<br />

andare et per andare più securamente, vogli fare la via più appresso ad Po che sia<br />

possibile, como avemo <strong>di</strong>cto de supra, sichè vogli senza alcuna <strong>di</strong>mora né per<strong>di</strong>tione de<br />

tempo, andare via subito cum tucti li toy. Data in castris nostris apud Trignanum, viii iulii<br />

1452.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

683<br />

Francesco Sforza al commissario e al podestà <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

(1452 luglio 8, “apud Trignanum”).<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al commissario e al podestà <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> annullare la condanna inflitta a<br />

Giovanni de Azate, detto Bayo, per la vertenza che aveva con suo zio Stefanino de Azate, in<br />

seguito rappacificatisi.<br />

Commissario et potestati Laude.<br />

Siando noy informati che Iohanne de Azate, <strong>di</strong>cto Bayo, cita<strong>di</strong>no de quella nostra cità,<br />

per alcune <strong>di</strong>fferentie che haveva insieme cum Steffanino de Azate, suo barba, veneno<br />

ad questione per la quale <strong>di</strong>cto Bayo è stato condannato in alcuna bona somma de<br />

<strong>di</strong>nari, et considerato che la <strong>di</strong>cta questione è tra barba et nepote et fra loro hanno bona<br />

et vera pace, como debeno fare li boni parenti et lo patre cum lo fiolo, nuy gli habiamo<br />

perdonato et facto gratia libera. Pertanto volimo et comman<strong>di</strong>amo che tu debbia fare<br />

casare, cancellare et anullare ogni condamnasone et scriptura opportuna che fosse<br />

stata facta contro <strong>di</strong>cto Bayo per <strong>di</strong>cta casone, per modo che may per alcuno tempo li<br />

possa essere dato impazo alcuno. Et questo non manche per cosa alcuna del mondo.<br />

Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

684<br />

Francesco Sforza al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

1452 luglio 9, “apud Trignanum”.<br />

Francesco Sforza addebita alla negligenza del luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> la costruzione del ponte e<br />

della bastita fatta dai nemici a Cerreto. Quel che ora importa è togliere ai nemici Turrano e<br />

Cavenago e <strong>di</strong>struggere con retroguar<strong>di</strong> e gatti quel ponte. Concorrano gli uomini del posto con<br />

Pietro Maria Rossi, Antonio Landriano,Giacomo da Civita, Cristoforo da Cremona, Astorello e altri<br />

ancora. E’ contrario alla permanenza <strong>di</strong> Antonio Landriano e non ritiene necessario, abbattuto il<br />

ponte, fortificare Camairago.<br />

153v Domino locumtenenti Laude.<br />

Havimo intiso quanto ne scriviti per due vostre, date a vii et viii del presente, dela<br />

correria hanno facta li inimici et del ponte et bastita hanno facto et de quanto se ragiona<br />

fra loro inimici; ale quale respondendo, a noy pare, miser Petro, che tuti questi<br />

manchamenti et inconvenienti siano seguiti per vostra negligentia et tepi<strong>di</strong>tà perché se<br />

havessevo seguiti li or<strong>di</strong>ni nostri et facto quanto continuamente vi havimo scripto, non<br />

seria occorso questo. Nam se vuy havessevo tenuto nonché ducento homini ala guar<strong>di</strong>a<br />

de Adda, como ve scripsemo più fiate, ma se pur quatro guar<strong>di</strong>e gli fossero state facte le<br />

quale havessero facta la scoperta, non sariano may passati li inimici né saria facto<br />

quanto è facto. Ma sia como se voglia, è da vedere de torgli subito Turrano e Cavenago,

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