Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

(a) Segue ha depennato.
1955
Francesco Sforza al castellano di Lodi
(1453 maggio 18, Milano).
Francesco Sforza ordina al castellano di Lodi di consegnare a Pezino, maestro della stalla
ducale, o a un suo inviato, il ronzino comprato dal defunto Bergamino, suo figliolo e cameriere
ducale.
Nobili et fideli viro castellano Laude, nostro dilecto.
El ronzino moreleto, quale novamente havea comparato la bona memoria de
Bergamino, tuo figliolo, nostro camerero, voglilo far consignare con li soi fornimenti a
Pezino, maestro dela stalla nostra o ad qualunque suo messo portatore de questa.
Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.
1956
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
(1453 maggio 18), Milano.
Francesco Sforza si compiace con il luogotenente di Lodi per gli avvisi fatti.
Locuntenenti Laude.
Havemo recevuto vostre littere et inteso quanto n’haveti scripto deli advisi che ne
havete fati, remanemo advisati et piacene vogliate, se altre havereti havuto, advisarne
subto. Mediolani, die suprascripto.
Persanctes.
Iohannes.
1957
Francesco Sforza a Pietro da Lonate
1453 maggio 18, Milano.
Francesco Sforza vuole che Pietro da Lonate, commissario di Tortona, imponga a quelli di
Viguzzolo di pagare al figlio di Graziolo da Verona, conestable, le novecento lire dovute al
padre, immediatamente non rateizzandole in cento lire mensili, come da loro richiesto. Informi
l’ebreo Morfeo che deve portarsi da lui e presentarsi da Giovanni di Cicco, cancelliere.
415v Petro de Lonate, commissario Terdone.
Quelli da Viguzzolo degono pagare ad Gratiolo da Vicenza, nostro conestabile, libre
novecento imperiali et dicono che non le posseno pagare se non cento per septimana.
Et perché l’havemo operare in nostre facende, vogli havere da ti quelli homini et fare
che per ogni modo satisfazano subito senza alcuna exceptione lo figliolo d’esso
Gratiolo, lo quale è lì per questa casone; et in questo non vogli ponere dimora alcuna.
Ultra ciò, volemo che tu mandi ad Morfeo, ebreo, che subito vegna qui da nuy perché
gli havemo ad parlare; et ordina che se presente ad Iohanne di Cicho, cancellero.
Mediolani, xviii maii 1453.
Persanctes.
Iohannes.
1958
Francesco Sforza a Gaspare da Vicenza
(1453 maggio 18, Milano).
Francesco Sforza dice a Gaspare da Vicenza di aver scritto al commissario di Tortona per fargli
pagare le novecento lire spettantegli e di aver in tal senso scritto suo fratello Corrado agli
uomini di Viguzzolo.