Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Iohannes.
995
Francesco Sforza al podestà di Codogno
(1452 ottobre 9, “apud Lenum”).
Francesco Sforza ricorda al podestà di Codogno di avergli ordinato di dare all’uomo d’arme
Mariano da Ariete un vestito e uno zuparello di velluto che erano di Girardino Zoppo. Gli rinnova
tale ordine con l’aggiunta di una giornea di panno.
Potestati Cotonii.
Per altre nostre lettere ne recordiamo haverte scripto et comandato dovessi fare dare
ad Mariano da Ariete, nostro homo d'arme, uno vestito et uno zuparello de velluto che
era de Girardino Zoppo, et non ne hay facto niente; dela qual cosa molto ne
maravigliamo. Et pertanto te replicamo et comandiamo che, per quanto hay cara la
gratia nostra vogli, visis presentibus, fare dare et consignare ad lo dicto Mariano, o ad
qualunche altro suo messo presente portatore, dicto zupparello de velluto, uno vestito
et una zornea de panno, quale cose erano del dicto Girardino. Et de questo fa che non
ne habiamo più querella. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.
996
Francesco Sforza al podestà di Mortara
(1452 ottobre 9, “apud Lenum”).
Francesco Sforza comanda al podestà di Mortara di eseguire quanto il Consiglio segreto gli
ordinerà circa la liberazione di Angelino da San Giorgio e di suo fratello.
Potestati Mortarii.
Perché havemo commesso al nostro Conseglio secreto lo facto de domino Angelino da
San Georgio et del fratello che debiano vedere si de iure degono essere presoni vel
ne, pertanto volemo et commandiamote che dicti domino Angelo et fratello ne debbie
disponere et fare quanto per dicto nostro Consiglio te serà ordinato et commandato. Et
questo non manchi per quanto hay cara la gratia nostra. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.
997
Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo
1452 ottobre 9, “apud Lenum”.
Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo, referendario di Pavia, di far avere a Moretto
da San Nazzaro l’intera provvisione che gli spetta.
244v Egregio viro Gracino de Piscarolo, dilecto referendario nostro generali Papie.
Aciochè misser Moreto da San Nazaro possa satisfare ali suoi bisogni, volimo, et cossì
ve comandiamo, che gli debiati respondergli dela provisione soa integramente per
modo che l'habia ad contentarsi et non lamentarsi dignamente. Et circa ciò faciti che
più non ve habiamo ad scrivere. Ex castris nostris felicibus apud Lenum, viiii octobris
1452.
Bonifacius.
Cichus.
998
Francesco Sforza Luchina dal Verme
(1452 ottobre 9, “apud Lenum”).