16.04.2013 Views

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Francesco Sforza scrive al figlio conte Galeazzo Maria Visconti <strong>di</strong> non avergli detto <strong>di</strong> portarsi al<br />

campo perchè non stava del tutto bene, ma vuole che ora, che è convalescente, può<br />

incominciare a prepararsi, ma obbedendo sempre ai me<strong>di</strong>ci, il che gli consentirà <strong>di</strong> partire<br />

prima. Gli ricorda <strong>di</strong> portare con lui i suoi migliori levrieri per farli correre per le campagne che<br />

son piene <strong>di</strong> lepri e <strong>di</strong> caprioli e così si vedrà quali levrieri sono migliori, i suoi o quelli <strong>di</strong> là.<br />

Illustri et inclito filio nostro <strong>di</strong>lectissimo Galeazmarie Vicecomiti, et comite, et cetera.<br />

Non te havemo scripto a questi dì passati alcuna cosa del tuo venire qua in campo da<br />

noi, perché tu te hai sentito uno pocho de male che troppo ne rencresceva, ma siando<br />

nuy avisati che per la Dio gratia, tu è liberato et reducto a bona convalescenza, <strong>di</strong>cemo<br />

che a nuy pare e volemo che tu comenci a metterte in poncto per venirtene via, et per<br />

potere piutosto essere al tuto libero e galiardo, volimo che sopra ogni cosa tu sii<br />

obe<strong>di</strong>ente ali me<strong>di</strong>ci, che serà cagione de farte venire più presto. Ma recordate per<br />

ogni modo, quando tu doverai venire, de menare deli megliori levreri che tu habii per<br />

fare correre in su queste campagne, che sono piene de levori e caprioli e vorimo<br />

provare quali levreri corerano più, o li toy o li nostri de qua. Data ut supra, <strong>di</strong>e xxvi iulii<br />

1453.<br />

Ser Iacobus.<br />

Iohannes.<br />

2294<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Pavia<br />

(1453 luglio 26 “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza vuole che il podestà <strong>di</strong> Pavia convochi Lorenzo de Fayno, che abita lì, il cui<br />

figlio, ragazzo dell’uomo d’arme ducale Duchesco, è fuggito mentre stava avviandosi verso il<br />

campo e, pare, sia andato a casa. Costringa il padre a far ritornare il ragazzo da Duchesco fin a<br />

fine estate o almeno fin a quando Duchesco non troverà un altro ragazzo.<br />

495r Potestati Papie.<br />

El Duchesco, nostro homo d’arme, portatore de questa, ne <strong>di</strong>ce che quando era per<br />

venire in campo se ne fugì da luy uno suo regazo, figliolo d’uno Lorentio de Fayno,<br />

habitatore de quella cità, et segundo ha havuto informatione esso regazo al presente<br />

se trova apresso de <strong>di</strong>cto suo padre. Pertanto vogliamo habiati da vuy <strong>di</strong>cto Laurenzo<br />

et lo strenzati ad restituire el suo regazo al <strong>di</strong>cto Duchesco, perché, como posseti<br />

sapere, li homini d’arme non posseno stare in campo senza regazo; et al mancho ve<strong>di</strong><br />

de fare restare contento <strong>di</strong>cto Lorenzo, che lo voglia dare per questa estade o al<br />

manco finchè habia trovato un altro regazo. Data ut supra.<br />

Nicolaus.<br />

Iohannes.<br />

2295<br />

Francesco Sforza alla suocera Agnese Visconti<br />

(1453 luglio 26 “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza ringrazia la suocera Agnese Visconti per le notizie sulla salute <strong>di</strong> Galeazzo<br />

Maria e la ringrazia per le cure avute per il figlio; la ringrazia per il salato che gli ha mandato in<br />

campo.<br />

Magnifice matri carissime domine Agneti Vicecomiti.<br />

Havemo recevute le vostre littere per le quale con singulare piacere et consolatione,<br />

restiamo avisati dela convalescentia de Galeazmaria, nostro fiolo, la infirmità del quale<br />

più ne affanava et premiva el core che veruna altra cosa del mondo. Havemo adoncha<br />

ad rengratiare Dio et anche la <strong>di</strong>ligentia, sollicitu<strong>di</strong>ne e vigilantia gli haveti usata. Ma<br />

per conservarlo in la sanità non gli è da usare menore <strong>di</strong>ligentia che prima, como<br />

siamo certi fariti. Del salato qual ce haviti mandato, ve rengratiamo asai, avisandove<br />

che non ne potevati mandare qua in campo cosa più grata. Data ut supra.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!