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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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l’interrogatorio a Giacomino Garzi dalla Girola, come per l’andata alla Girola a prendere i<br />

complici e inventariare i beni dei tra<strong>di</strong>tori; il duca vuole che Bartolomeo trasmetta la<br />

documentazione raccolta al podestà, cui compete arrivare alla conclusione dell’indagine con la<br />

sentenza.<br />

Egregio militi domino Bartholomeo de Corrigia, <strong>di</strong>lecto referendario nostro Papie.<br />

Havimo recevute le vostre lettere asieme col processo havite facto fare in lo examine<br />

de Iacomino de Garzi dala Girola, et cetera, et dela <strong>di</strong>ligentia haviti usata in quella<br />

materia, così in fare lo examine, como in andare ala Girola per fare provisione de<br />

pigliare li complici e culpeveli e far descrivere li beni deli tra<strong>di</strong>tori, ve ne comen<strong>di</strong>amo<br />

singularmente. Ma siando nuy <strong>di</strong>spositi e deliberando ch’el se facia ragione, et<br />

considerando pur questo proprio offitio del nostro potestà lì, volimo che tuti li processi<br />

et informatione, avisi et prove<strong>di</strong>menti haviti in questa materia gli debiati dare al prefato<br />

nostro podestà, al quale havemo or<strong>di</strong>nato et scrito che facia ragione. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

23<strong>12</strong><br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Pavia<br />

(1453 luglio 30, “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza, precisato al podestà <strong>di</strong> Pavia quanto dei preliminari processuali contro gli<br />

uomini dalla Girola, imputati <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>mento, fu, in sua assenza, espletato, per incarico ducale, dal<br />

referendario. Il duca vuole che, trasmessigli gli atti delle indagini pregresse, si assuma, come da<br />

competenza, l’onere della prosecuzione del processo fino alla esecuzione della sentenza.<br />

499v Potestati nostro Papie.<br />

Como doveti accordarve a questi dì retrovandove voi qua presso a noi, ve<br />

commettessemo lo examine de quelli dalle Girole, imputati de tratato, ma perché la<br />

cosa importava pur presteza asai, per dubio ch’el male non havesse più longhe le<br />

ra<strong>di</strong>ce et retrovandove voi absente del’officio vostro, fo dato el caricho al referendario lì<br />

de tale examine cum deliberatione perhò ch’el processo et executione dela sententia<br />

se facesse per lo officio vostro, al quale meritamente aspecta, et cossì scrivemo al<br />

<strong>di</strong>cto referendario che facia dare el processo superinde et ogni altra informatione ch’el<br />

habia, et similiter scrivemo al conte Bolognino che ve facia commo<strong>di</strong>tate de andare in<br />

castello per parlare et examinare cum quello sustenuto dale Girole. Sichè, segondo le<br />

imputatione et processo fato et che parirà de fare, farite ragione usque ad sententiam<br />

inclusive. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

2313<br />

Francesco Sforza a Bolognino de Attendolis<br />

1453 luglio 30, “apud Gaydum”.<br />

Francesco Sforza vuole che Bolognino de Attendolis, ad evitare lamentele circa la detenzione <strong>di</strong><br />

Simone, famiglio dell’abbate <strong>di</strong> Lar<strong>di</strong>rago, lo faccia subito interrogare circal’oggetto della sua<br />

imputazione in presenza <strong>di</strong> Francesco Maletta, dandogli poi comunicazione <strong>di</strong> quanto cavatone.<br />

Magnifico Bolognino de Attendolis.<br />

A ciò che alcuno non se possa lamentare dela detentione de Simone, familio<br />

del’abbate de Lar<strong>di</strong>rago, volimo che subito tu facii venire lì in castello Francischo<br />

Maletta et in presentia sua faray examinare el <strong>di</strong>cto Simone sula materia per la quale è<br />

stato sustenuto. Et volimo che gli sia presente el <strong>di</strong>cto Francescho perchè n’è stato<br />

allegato suspecto in questo, sichè, in sua presentia, cavaritine quanto se ne potrà<br />

cavare per la verità et de quanto trovarite avisaritece per vostre lettere del vero. Data in<br />

castris nostris apud Gaidum, <strong>di</strong>e xxx iulii 1453.<br />

Ser Iacobus.

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