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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Iohannes.<br />

1688<br />

Francesco Sforza comunica ad Antonio Eustachi, capitano del naviglio, al referendario <strong>di</strong> Pavia<br />

e a Gracino da Pescarolo che ha incontrato Emanuele <strong>di</strong> Iacopo per l’acquisto <strong>di</strong> un galeone e<br />

per sceglirne uno adatto e conveniente, vuole si man<strong>di</strong> a Milano Agostino Garaldo.<br />

(1453 aprile 3), Milano.<br />

361v Spectabili et egregiis viris dominis Antonio de Eustachio, capitaneo navigii,<br />

necnon referendario Papie ac Gracino de Piscarolo ex Magistris intratarum nostrarum<br />

ibidem <strong>di</strong>lectis nostris.<br />

È stato a noi Emanuello de Iacoppo, cum el quale havemo conferito circa el facto d’uno<br />

galione da essere metuto in puncto, como più volte ve havemo scripto; et inteso quanto<br />

per vostra parte ne ha <strong>di</strong>cto, restiamo avisati et anche satisfacti del’apparere vostro,<br />

cioè de torre uno piatto per meglio satisfare al bisogno nostro. Et così volimo che ala<br />

receputa de questa, man<strong>di</strong>ate qua maistro Agustino Garaldo per vedere, intendere et<br />

elligere uno delli più apti et megliori piatti de quelli se retrovano qua; sichè mandatilo<br />

subito senza <strong>di</strong>mora alcuna perché presto possiamo provedere a quanto bisogna; et<br />

deinde remanderemo là esso Emanuelle informato della totale intentione nostra. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e suprascripto.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1689<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al capitano della Lomellina <strong>di</strong> imprigionare, come già detto al suo<br />

predecessore, Antonino e Bianchino da Cilavegna, fratelli <strong>di</strong> Battista, Francesco e Marco, fuggiti<br />

da lui, e <strong>di</strong> non rilasciarli fino a che non avranno restituita la parte del mobile che avevano nel<br />

mese <strong>di</strong> agosto quando se ne scapparono via.<br />

(1453 aprile 3), Milano.<br />

Nobili viro <strong>di</strong>lecto capitaneo nostro Lomeline.<br />

Trovamo per altre nostre havere scritto al tuo precessore che facesse per ogni modo<br />

sustenire Antonino et Bianchino da Cilavegna, fratelli de Baptista et Francesco e<br />

Marco, fugitivi da noi, et non relaxarli fina tanto che non habiano consignato<br />

interamente la parte del mobile d'essi tri soi fratelli fugitivi, intendendo del mobile<br />

havevano el meso de agusto proximo passato quando se fugireno. Data Me<strong>di</strong>olani <strong>di</strong>e<br />

suprascripto. Et perché luy non ha potuto exequire quanto gli scrivessemo, <strong>di</strong>cimo e<br />

comettimo che facii quanto è soprascripto senza veruna exceptione. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1690<br />

Francesco Sforza fa presente ai consoli, al comune e agli uomini <strong>di</strong> Vigevano che necessità lo<br />

inducono a chiedere il pagamento delle tasse per duecento cavalli, assicurandoli che,<br />

assestatasi la situazione, li ricompenserà. Diano il danaro a Raffaele Zaccaria, commissario<br />

ducale, o facciano quel che <strong>di</strong>rà loro. Siano solleciti a chiedere quello che dovuto per gennaio o<br />

febbraio che serve a pagare la gente del Bresciano.<br />

(1453 aprile 3), Milano.<br />

Nobilibus ac provi<strong>di</strong>s fidelibus nostris <strong>di</strong>lectis consulibus et comunitati et hominibus<br />

Vigleveni.<br />

Como siti stati avisati da noi e dali nostri, è de bisogno, et al tuto necessario per le<br />

vigente nostri necessitade che voi pagate le tasse per ducento cavalli, al che non ve<br />

doveti per modo alcuno rendere <strong>di</strong>fficili per li respecti deli quale già doveti essere<br />

avisati, certificandove che, se non havessemo tale bisogno, quale havemo, non ve

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