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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza vuole che Bartolomeo da Gubbio, commissario sopra gli alloggiamenti<br />

nell’Oltrepo, ammonisca gli uomini d’armi, che hanno fatto pascolare su prati e campi <strong>di</strong> biade <strong>di</strong><br />

Tomino Buttigella, <strong>di</strong> starsene nei loro alloggiamenti.<br />

1453 aprile <strong>12</strong>, Milano.<br />

Nobili viro ser Bartholomeo de Eugubio, super allogiamentis ultra Padum comissario<br />

nostro.<br />

Havimo inteso che alcuni homini d'arme de quelli che allogiano dal canto dellà sono<br />

andati ad fare pasculare certi prati et campi da biave de Thomino Butiegella, nostro<br />

cita<strong>di</strong>no de Pavia; la qual cosa havemo havuta assai molesta. Pertanto volimo che<br />

imme<strong>di</strong>ate debbi transferirte dove sonno alogiati li <strong>di</strong>cti homini d’arme, et per parte<br />

nostra gli comandaray che per quanto hanno cara la gratia nostra, subito se levano et<br />

tornano ali soi allogiamenti; et se farano el contrario, gli faremo uno servitio che non gli<br />

piacerà. Data Me<strong>di</strong>olani, xii aprilis 1453.<br />

Persanctes.<br />

Cichus.<br />

1750<br />

Francesco Sforza comanda al podestà <strong>di</strong> Sant’Angelo <strong>di</strong> pretendere la restituzione dei due buoi<br />

rubati a Gui<strong>di</strong>no degli Alghisi da Crema, sebbene in possesso <strong>di</strong> salvacondotto ducale.<br />

(1453 aprile <strong>12</strong>, Milano).<br />

Potestati Sancti Angeli.<br />

Havemo informatione che a questi dì passati forono tolti e robbati duy bovi<br />

indebitamente e sotto la fede de nostro salvoconducto a Gui<strong>di</strong>no degli Alghisi da<br />

Crema e foreno conducti lì, como da <strong>di</strong>cto Gui<strong>di</strong>no seray pienamente informato. Et<br />

perché nostra intentione non è che simile robarie furano facti sotto nostri salviconducti,<br />

in detrimento del’honor nostro, volemo et te commettimo che trovandose <strong>di</strong>cti bovi<br />

apresso de chi si voglia, tu gli facii restituire a <strong>di</strong>cto Gui<strong>di</strong>no; et in questo usa ogni tua<br />

<strong>di</strong>ligentia per quanto tu hay caro lo honore et bene nostro. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1751<br />

Francesco Sforza scrive al vicario del vescovo <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> e al luogotenente in merito al ritardo del<br />

clero locale a versare la sovvenzione concordata; vuole che il vicario raduni i religiosi e induca i<br />

principali tra loro a pagare quello che resta. A tal proposito richiama il debito <strong>di</strong> 18 ducati alla<br />

Camera del priore <strong>di</strong> San Marco e <strong>di</strong>spoone che il luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> lo costringa a pagare.<br />

1453 aprile 13, Milano.<br />

374r Venerabili in Christo patri ac spectabilibus viris domino vicario reveren<strong>di</strong> domini<br />

episcopi Laudensis, necnon locumtenenti nostro, ibidem <strong>di</strong>lectis.<br />

Non senza casone se dolemo de tuto quello chierigato che, essendo componuti con<br />

nuy per lo facto dela subventione et havendoli usato più humanità che ad veruno altro<br />

chierigato del dominio nostro, hano <strong>di</strong>fferiti fin al dì presente et molti dì dopo el termino,<br />

quale havevano tolto da nuy, che non hanno pagato li <strong>di</strong>nari, et anche pare che adesso<br />

pocho se ne curano. Pertanto volemo che, subito vedute le presente, debiate<br />

convocare el <strong>di</strong>cto chierigato et indure et astringere per ogni modo li principali d'esso<br />

ad pagare tuto quello resta dela pre<strong>di</strong>cta subventione, senza <strong>di</strong>mora o exceptione<br />

alcuna, perché non deliberamo expectarle più, che ne pare havere expectato troppo ali<br />

nostri vigenti bisogni. Posthoc el priore de Sancto Marco li è debitore dela Camera<br />

nostra de ducati xviii, et perché fin acqui è renitente ad satisfare, volemo che voi,<br />

locotenenti, lo astringati per ogni modo ad farlo pagare de presente, senza remissione<br />

alcuna. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xiii aprilis 1453.<br />

Christoforo de Cambiago.

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