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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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così proprio lui, che dal duca ha ricevuto grazie e umanità: dovrebbe essere il primo dei prelati a<br />

dare ogni aiuto, consapevole dei bisogni ducali. Voglia, quin<strong>di</strong>, versare subito tali danari, come<br />

anche lo solleciterà Pietro da Lonate, commissario ducale, perché, altrimenti, ne avrà peggior<br />

danno.<br />

470v Reverendo in Christo patri <strong>di</strong>lectissimo nostro domino, Dei gratia episcopo<br />

Terdonensi.<br />

Non senza admiratione habiamo inteso quanto la vostra paternità se faza molto <strong>di</strong>fficile<br />

in volere pagare li cinquanta ducati del bove et li xxx per l’abacia de Sanctalberto, delli<br />

quali vuy ne sete debitore, et li quali sonno assignati a Bartholomeo da Bologna et<br />

Bartholomeo da Missina, perché ne pare, quando ogni altro prelato del paese nostro<br />

volesse essere <strong>di</strong>fficile nel dare a<strong>di</strong>uto, vuy deveristi per ogni via et modo circare<br />

a<strong>di</strong>utare et non farse <strong>di</strong>fficile, maxime essendo debitore, como vuy sette, attendendo<br />

ale piacevoleze, gracie et humanitate, quale habimo usato verso de vuy cha verso<br />

veruno altro prelato. Per la qual cosa, credendo nuy che quando bene non ne fosti<br />

debitore, vuy ne dovesti a<strong>di</strong>utare in questi nostri presenti bisogni per poderse valere<br />

d’essi nostri conestabili, ve confortiamo et pregamo vogliate subito pagare <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari<br />

senza alcuna <strong>di</strong>mora, como per parte nostra ve instarà Pedro de Lonate, nostro<br />

comissario, et per l’amore che ce portate non vogliate fare sopra questo <strong>di</strong>latione, né<br />

veruna altra exceptione, avisandove che quando in questo vuy usasti negligentia, a<br />

nuy faresti cosa assai molesta, et a vuy ve ne seguirà spesa et damno per respecto<br />

che venerà lì el cancellero d’essi fanti, ad starci ale spese vostre cum qualchi fanti.<br />

Data in nostris felicibus castris apud Gaydum, <strong>di</strong>e viiii iulii 1453.<br />

Bonifatius.<br />

Iohannes.<br />

2206<br />

Francesco Sforza al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

(1453 lugno 9, “apud Senigham”).<br />

Francesco Sforza scrive delle <strong>di</strong>fficoltà esposte dal luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> nel ricuperare i denari<br />

dovuti dal vescovo per il bue e l’abbazia <strong>di</strong> Sant’Alberto cui sono tenuti anche gli abbati <strong>di</strong><br />

Precipiano e <strong>di</strong> Mollo, invitandolo ad andare nuovamente dal vescovo. Nel caso fossero duri a<br />

cedere, tenti per smuovere l’abbate <strong>di</strong> Precipiano anche con Blasio <strong>di</strong> Asseretto. Qualora<br />

entrambi non si arrendessero, li avverta che avranno in casa come loro ospiti, quin<strong>di</strong> da loro<br />

spesati, il cancelliere dei fanti conestabili con alcuni fanti.<br />

Locumtenenti Laude.<br />

Havemo recevute la toa littera et inteso quanto ne scrive dela <strong>di</strong>fficultà è in recuperare<br />

li <strong>di</strong>nari deli quali è debitore monsignore el vescovo per lo bove et per l’abatia de<br />

Sanctalberto, et così l’abate de Precipiano et lo abbate de Mollo, quali <strong>di</strong>nari sonno<br />

assignati a Bartholomeo da Bologna et Bartholomeo da Missina, et cetera, al che,<br />

respondendo, te <strong>di</strong>cemo che de ciò ne maravigliamo, et maxime del prefato<br />

monsignore, al quale havemo usata più liberalitate che ad prelato che sia nel paese<br />

nostro, del quale cre<strong>di</strong>amo, quando non li dovesse dare, ne dovesse imprestarli in<br />

questi nostri bisogni. Per la qual cosa, havuta questa, volemo che vogli retrovarti con<br />

luy, recordandogli questo per parte nostra, caricandolo et stringendolo che statim<br />

voglia exbursare questi cinquanta ducati ch’el ne debbe dare del bove et li xxx ch’el ne<br />

debbe dare per l’abbatia <strong>di</strong> Sanctalberto, dela quale sa ben la soa parte quanto<br />

liberamente gli ne habiamo compiaciuto, al quale anchora nuy scrivemo per l’aligata,<br />

stringendolo molto ita che essi 471r nostri conestabili siano integralmente satisfacti.<br />

Siché circha ciò non gli perderai tempo alcuno. Appresso volemo che simile<br />

exortacione faci ali pre<strong>di</strong>ti abbati, quali ne sonno debitori, cioè quello <strong>di</strong> Precipiano de<br />

cinquanta ducati per lo bove, et quello <strong>di</strong> Mollo de xv per lo subsi<strong>di</strong>o, ita che fazano el<br />

dovere, et quando pure se vogliono fare negligenti, volemo che tu usi ogni prova cum<br />

fare ogni executione perché <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari se habiano subito. Et questo se vole fare con<br />

ogni celeritate, avisandote che, quando questo non sortischa subito effecto, nuy lo<br />

imputarimo ad tuo manchamento et ad tua negligentia. Et perché meglio possi così

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